L’ITALIA E LA GRANDE TRUFFA DEL GAS AMERICANO

Cosa sappiamo di questa crisi energetica?

Partiamo dal presupposto che, benché se ne parli molto in tv e presso tutti i social media, di essa sappiamo veramente ben poco.

Infatti, per quanto terribile, fino ad ora ha riguardato solo le aziende ma, ben presto, toccherà, nella carne viva, ancor di più le famiglie, più di quanto non abbia già fatto finora.

E ciò avverrà nella più totale ignoranza del cittadino che dolosamente è stato tenuto all’oscuro di alcuni elementi chiave per potersi fare una corretta opinione.

La prima cosa da sapere è che il Gas russo, quello della Gazprom per intenderci, costa all’utente circa 2$ per singola unità termica (Mbtu) di gas naturale e questo perché tale combustibile viene estratto con un metodo molto economico, il cosiddetto “flaring”, e trasportato direttamente con dei gasdotti (vedi ad esempio il Nord Stream) fin dentro le nostre abitazioni.

Il Gas americano invece costa, allo stesso utente, circa 84$ per singola unità termica (Mbtu) di gas naturale e questo perché, in primis viene estratto con un metodo molto più costoso ed elaborato, il cosiddetto “fracking”, che consiste nella frantumazione idraulica di rocce (4$ Mbtu), il secondo punto è che, una volta estratto il gas bisogna, portarlo allo stato liquido, caricarlo su delle apposite navi e trasportarlo fino a dei rigassificatori che riporteranno il prezioso combustibile allo stato gassoso e da qui riimmettere il gas in rete fino le nostre case portando così il costo a circa 12$ Mbtu.

Dunque come è possibile che un bene che debba costare non più di 13$ per ogni singola unità termica è invece arrivato agli 84$ attuali?

Semplice: Grazie alla speculazione!

Infatti, grazie alla volontà manifestata volontariamente o obbligatoriamente da parte della stragrande maggioranza delle cancellerie europee, la richiesta di gas russo è calata e quella del GPL americano è salita del 27% e ciò è avvenuto nonostante il prezzo chiestoci sia letteralmente fuori dalla grazie di Dio.

D’altronde gli Stati Uniti, riuscendo a tirare fuori la Russia dal mercato europeo sono diventati monopolisti del vecchio continente garantendosi così incassi record.

Ecco da dove viene la nostra crisi.

In altre parole l’Italia e gli altri Paesi UE stanno gioiosamente mettendosi al collo il cappio USA per fare esclusivamente un piacere a questi ultimi.

Si pensi che, dati alla mano, le compagnie americane, nel 2022, faranno più utili di tutti gli ultimi 15 anni messi insieme.

Dall’altro lato, invece, la Federazione Russa, come è noto ormai a tutti, ha sopperito alle nostre mancate commesse rivolgendosi ai mercati orientali sempre più affamati di energia e mentre Cina e India crescono, noi ci avviciniamo al precipizio.

È infine da segnalare come, al di là di ciò che dicano sui nostri principali organi di stampa, la Gazprom, finora, abbia sempre rispettato i contratti in merito alle forniture agli Stati.

D’altronde non fosse stato così il colosso russo sarebbe già stato portato in tribunale e nessuna società che compra gas da Gazprom lo ha mai fatto, perché i russi sono stati attenti a non violare il contratto che prevede, anche in presenza di manutenzioni o interruzioni varie, un quantitativo minimo da erogare.

In conseguenza di ciò, se le imprese falliranno, se le famiglie non ce la faranno a pagare le bollette, la colpa non è da ricercare nella politica energetica russa e in Vladimir Putin, ma nella nostra voglia cieca e sconclusionata di voler fornire a tutti i costi la gola al carnefice.

Anche per questo imbroglio – un giorno, a Dio piacendo – questi pifferai del popolo dovranno rispondere dinnanzi ad un tribunale.

Lorenzo Valloreja

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