OMICIDIO ALBY: CHE SIA AVVENUTO PER UN REGOLAMENTO DI CONTI RIGUARDO QUESTIONI INERENTI LA DROGA, L’USURA O GLI AFFARI, POCO IMPORTA SE POI CI SI STUPISCE O SI NEGA IL FATTO CHE ANCHE L’ABRUZZO, NEGLI ANNI, E’ STATO FORTEMENTE PENETRATO DALLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA
Dopo i 6 colpi esplosi a tradimento, in un bar di Pescara – da parte di un killer venuto non si sa ancora da dove, ma che ha ammazzato Walter Alby, architetto 66enne di Francavilla al mare (CH) e lasciato in fin di vita Luca Cavallino, 49enne ex calciatore del Viareggio Calcio, da tempo residente a Montesilvano (PE) – la politica e le istituzioni abruzzesi tutte, si dicono sgomente e incredule, per ciò che è successo.
Qualcuno, tra costoro, in un impeto di orgoglio, ha dichiarato: “Occorre che lo Stato, con i suoi organi centrali e periferici, dia una risposta chiara, immediata e forte ai cittadini, per assicurare alla giustizia l’omicida in tempi brevi, per scoprire le motivazioni di un atto delittuoso le cui modalità sono estranee alla cultura dei pescaresi, per restituire ai cittadini la serenità oggi perduta”.
Ebbene, è vero, lo Stato deve dare una risposta chiara, così come è sicuro che certi atti delittuosi sono estranei alla cultura dei pescaresi, ma, allo stesso tempo, non è vero che i cittadini pescaresi, così come tutti gli altri abruzzesi, e coloro che li guidano nella gestione del territorio, siano innocenti rispetto a ciò che è successo.
La società occidentale, infatti, compresa quella abruzzese ed italiana, è in piena decadenza e si badi bene che con questo concetto non mi riferisco ad una decadenza legata ad aspetti meramente demografici o economici, no davvero, ma, nello specifico, la mia analisi vuole mettere in luce soprattutto la decadenza morale e di valori, del nostro sistema.
Chi è abruzzese so bene di cosa sto parlando.
Pescara ad esempio è stata sempre una città che ha vissuto al di sopra delle proprie reali possibilità.
Negli anni 80, ad esempio, avevamo, lungo il corso principale, le stesse griffe e vetrine che avreste trovato in via Monte Napoleone a Milano, senza però avere, almeno ufficialmente, lo stesso PIL del capoluogo lombardo.
Allo stesso modo gli sportelli bancari proliferavano, un numero esagerato rispetto agli utenti ed ai risparmi dichiarati.
Il più alto rapporto nazionale, poi, tra superficie dei centri commerciali e numero di utenti, è sempre stato detenuto dall’Area Metropolitana Chieti/Pescara. Ed è proprio in quegli anni, e in quel contesto che è iniziata l’infiltrazione mafiosa in Abruzzo.
Da noi la criminalità non faceva rumore, investiva, riciclava e questo faceva comodo a tutti, ed ecco perché è stata tollerata.
Lo spaccio poi, è stato sempre adeguato alla Piazza, poca droga “pericolosa” (eroina, crack, e altre schifezze simili) quella cioè che ti rende zombi, emaciato, visibilmente malato e per questo emarginato, e, al contrario, molta droga “divertente”, o, come la definiva d’Annunzio, “folle”, la “folle polvere”, fiumi di cocaina insomma: droga da festa, da lavoro, che non ti rende uno zombi e che lascia la convinzione in chi ne fa uso di poterla governare, non rendendosi conto, invece, che essa li ha già fatti schiavi dalla prima sniffata.
Ebbene in questo carnevale perpetuo Pescara e l’Italia intera sono cresciute, sono ingrassate, ed ora che l’economia non tira più, visibilmente dimagrite.
Solo, quando si inizia a perdere peso, bisogna essere coscienti del fatto che sono solo due le strade che si possono battere lungo questo percorso di cambiamento:
- la “via consapevole” che prevede l’accettazione di questo mutamento, ivi compreso un cambiamento delle abitudini di vita;
- la “via immatura” che prevede un mutamento dei consumi a seguito di una carenza cronica dei beni da assimilare ma che non presuppone, in alcun modo, il cambiamento delle abitudini perché legate a dei vizi che ormai ci rendono schiavo.
Ebbene Pescara, così come tante città italiane, hanno optato per la seconda via, così, tanti stolti cittadini:
- Prendono auto di grossa cilindrata a leasing che non salderanno mai;
- Aprono appositi finanziamenti per effettuare week –and all’estero o vacanze di lunga durata;
- Chiedono soldi in prestito per rifarsi nasi, tette, culi, zigomi, comprarsi vestiti costosi, ecc. ecc.;
- Fanno “apericene” dal lunedì alla domenica, senza fine di continuità, come se non ci fosse un domani nonostante non abbiano i soldi neanche per la spesa;
- Fanno uso di cocaina di infima qualità e qualcuna, se non ha il contante per acquistare la propria dose, è disposta anche a giacere con colui che gliene offre pur di soddisfare i propri vizi.
Ora se pensate che io sia stato troppo drastico in questa schifosa ricostruzione vuol dire che anche voi siete dei perbenisti, delle persone che vivono su di un altro pianeta e non conoscono, o meglio non vogliono vedere, lo sporco che in tutti questi anni abbiamo nascosto sotto il tappeto.
In Parlamento ci sono i cocainomani?
Bene! Cacciamoli, sono il primo a sottoscrivere una simile proposta, ma ricordiamoci sempre che se i nostri Parlamentari si drogano è perché, essi stessi, rappresentano vizi e virtù di quella fascia consistente della popolazione che li ha eletti.
Quindi, chi ha premuto il grilletto in quel di Pescara lo ha fatto per un regolamento di conti dovuto alla droga? Dovuto a degli affari immobiliari? Dovuto al mondo dell’usura visto che, uno dei due, non è che navigasse nell’oro?
Al momento non ci è dato ancora di saperlo e chissà se lo sapremo mai, ma, questo francamente ha poca importanza se paragonato al fatto che, la criminalità organizzata a Pescara, ora, non si limita più solo a riciclare … ma si è data anche ad esplodere colpi.
Proiettili che potrebbero ammazzare, per errore, anche dei semplici cittadini estranei ad ogni situazione pocanzi ipotizzata.
Dunque occorre un cambiamento antropologico dell’uomo, una rinascita del senso di cittadinanza e di legalità che renda impossibile, per motivi culturali, che un individuo:
- Si droghi;
- Si indebiti per cose futili come i viaggi ed i vestiti
- Accetti il pagamento del pizzo.
Allora e solo allora, avremo sconfitto davvero la criminalità e restituito ai cittadini la serenità che oggi è andata perduta.
Lorenzo Valloreja
Lascia un commento