PUO’ ESSERE IMBARAZZANTE PER UN UOMO AVER AMATO MANUELA ARCURI? (STRA)ORDINARIA CRONACA DI UN MONDO CAPOVOLTO.

Avreste mai pensato che un uomo potesse ritenersi imbarazzato, se non quasi diffamato, dalla rivendicazione da parte di una donna (e che donna) con lui? Parliamo di un uomo, al momento dei fatti per quanto se ne sappia, non sposato e libero da legami, quindi non esposto a conseguenze, sentimentali e anche civilistiche, discendenti dal suo comportamento.

Riterreste Manuela Arcuri una specie di “fissata”, peraltro prossima al matrimonio col padre di suo figlio, che si ostina a credere alla normalità e scontatezza dell’attrazione di un uomo verso una donna, e di una donna verso un uomo?

Va bene che un attore è un attore, ma come si fa a fingere, non per pochi giorni e neanche per poche settimane, una relazione sentimentale con tutti i suoi crismi e in tutti suoi aspetti?

Sono domande dalla difficile risposta, o da una al contrario, anzi molto semplice: sono i nostri tempi….che poi ben poco significa, come “non ci sono più le mezze stagioni” o “i giovani non hanno valori”.

Questi i fatti. Gabriel Garko e Manuela Arcuri, attualmente non proprio all’apice della loro carriera, nei primi anni Duemila erano non solo al vertice del successo più televisivo che cinematografico, ma anche a quello dell’immagine pubblica di sex symbols. Gabriel Garko era sempre però, anche nell’occhio di continue dicerie (evidentemente fondate) sulla sua omosessualità. D’altronde, divi (o piuttosto semi divi) di straordinaria avvenenza hanno sempre suscitato particolari simpatie non solo delle donne di ogni età ma anche di uomini non molto interessati dalle donne, o interessati sia da uomini che da donne. C’est la vie, come dicono i francesi: sono abbastanza uomo di mondo, per capirlo. E’ anche vero, però, che difficilmente una donna bellissima attragga le cultrici dell’amor saffico.

Le cose si complicano però, quando la produzione delle varie fictions Mediaset di Garko, avrebbe ritenuto di creargli una girandola di pseudo relazioni normali (scusate, etero) dato che in quegli anni, tra Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, l’omosessualità non era ancora sufficientemente sdoganata, e un suo “outing” avrebbe fatto perdere ascolti e conseguente pubblicità. Come sempre o quasi, questione di soldi, insomma.

All’uopo furono coinvolte semi dive di equivalente appeal al femminile quali Eva Grimaldi e soprattutto, Manuela Arcuri; la stupenda quarantacinquenne laziale esplosa in calendari sexy quali GenteViaggi del 2000 in quegli anni lavorava molto con le fictions Mediaset, per alla fine girare proprio con Garko diverse stagioni de L’onore e il rispetto, ma anche Il peccato e la vergogna. Anche con lei, appunto, Garko ebbe una relazione, da lui però proclamata, come le altre, puramente di facciata, quando l’anno scorso ha pronunciato il suo orgoglioso “outing”. Mentre le sbandierate partners hanno confermato tale situazione di “paravento” così non è stato per la Manuela nazionale, che garantisce che tra lei e Gabriel fu amore vero e pieno.

Da allora, tra gli anni dieci e oggi, “il mondo è cambiato” abbondantemente, e sembra che artifici del genere nel mondo dello spettacolo non si mettano più su. La cosa si è però fatta alquanto bizzarra e paradossale, dato che Gabriel Garko non solo smentisce con decisione l’effettività della sua passata relazione con Manuela Arcuri, ma esterna anche un certo fastidio. Ritiene che l’attrice non ancora sia libera da “condizionamenti”. Eppure, in un’ottica disinibita e modernissima, ammettere una bisessualità rientrerebbe pur sempre nell’ampio ventaglio LGBTQI+. Forse, sta nascendo un certo bigottismo al contrario?

E se i veri “condizionamenti” siano quelli di potenti lobbies che impongono una totale, e sprezzante, dissociazione dal banale e tradizionalista mondo “etero” per cui il passato legame con una donna, con cui ogni italiano sognerebbe ancora, non dico altro, una stretta di mano, è considerato una ingombrante traccia di virilità?

Lobbies potenti o meno, sta di fatto però, che Gabriel Garko non mi sembra al momento lavorare granché.

A. Martino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *