FRANCIA:RIELEZIONE DI EMMANUEL MACRON (TRIONFALE MA NON TROPPO)
Sono per la verità centinaia e non migliaia i manifestanti a essere protagonisti delle diverse situazioni problematiche per l’ ordine pubblico, ma certo la festa dei macroniani per il mantenimento dello status quo, e l’esultanza euroatlantista fuori dai confini francesi, è stata macchiata; sembrerebbe anche dal sangue, come vedremo.
Praticamente in contemporanea con la festosa quanto un po’ frettolosa proclamazione dei risultati del ballottaggio presidenziale da parte dello stesso presidente uscente ed entrante, centinaia di dimostranti, a quanto pare della sinistra radicale, hanno inscenato manifestazioni di rabbia contro quello che a loro pare un triplice nemico: Macron, polizia, fascisti (questi ultimi, cioè, i seguaci di Marine Le Pen).
Particolarmente grave, l’episodio di una automobile contromano che, a detta delle autorità di polizia, a Pont-Neuf avrebbe puntato su una pattuglia di polizia che sarebbe stata costretta ad aprire il fuoco. Bilancio: due morti e un ferito. Non è finora assodata l’attinenza alle manifestazioni suddette.
Dato interessante. A partire dal clamoroso ballottaggio di venti anni fa tra Jean-Marie Le Pen e Jacques Chirac in cui questo prevalse per addirittura lo 81%, passando per il primo ballottaggio (del 2017) fra Emmanuel Macron e Marine Le Pen, i voti in favore dell’assetto tradizionale del Sistema francese sono andati progressivamente erodendosi, per assestarsi sull’attuale 58% circa. Pare che sia un lento ma irrefrenabile “trend” dovuto in un certo senso, più alla statistica e alla demografia che alla politica (invecchiamento demografico, pensionamento di dipendenti pubblici non compensato da assunzioni in pari misura ecc.). per non parlare poi dell’astensionismo.
E checché ne dica la Gauche, la “sostituzione” migratoria innesta nella società francese dei nuovi cittadini di estrazione non pensierounicista come gli islamici, che probabilmente non condividono cavalli di battaglia della propaganda di Sistema quali le istanze LGBT; e che sono scarsamente entusiasmati se non indifferenti, da tematiche quali la “transizione verde”.
A. Martino
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