COLPEVOLI AMNESIE

È risaputo che quando ci si reca alla visione di un film è preferibile trovarsi presso la sala cinematografica in abbondante anticipo. Il perché è ovvio. Più avanti è la proiezione del  film e maggiore sarà la difficoltà a comprenderne la trama se si entra nella sala in ritardo. Ora immaginiamo un uomo affetto da una grave forma di demenza che si appresti a visionare un film fin dal primo fotogramma. Egli, a causa del suo handicap, avrà serie difficoltà a ricordarsi tutte le scene in sequenza e quindi, alla conclusione del film, potrà affermare di aver seguito il suddetto film dall’inizio ma purtroppo non ne avrà compreso la trama.

Ho voluto fare questa premessa poiché penso che oggigiorno una cospicua fetta del popolo italiano si ritrovi nelle precise condizioni dell’uomo demente di cui sopra. Per essere più precisi. È ormai un dato di fatto che dal Marzo del 2020 i cittadini italiani si siano ritrovati loro malgrado catapultati dentro un film di cui i titoli di coda sembrano essere ancora lontani. Parafrasando Pirandello il titolo di questo ipotetico film potrebbe essere uno, nessuno o centomila. Però a prescindere dal titolo la trama del suddetto film è limpida e scontata, se non addirittura banale. Per chi si volesse prendere la briga di visionarlo dal primo fotogramma… 

Infatti sembra ieri quando verso la fine del 2019 tutto il Mondo, Italia compresa, fu reso edotto di un misterioso pipistrello che nella lontana Cina ebbe il potere di infettare e sterminare centinaia di migliaia di cittadini, veicolando un altrettanto  misterioso virus influenzale. Mi ricordo che il sottoscritto, come tanti suoi connazionali, seguiva distrattamente i fatti che avvenivano nel paese asiatico come se si trattasse di un film poco interessante. Poi, come detto in precedenza, dal 9 Marzo del 2020 gli italiani si sono ritrovati dall’oggi al domani non più spettatori ma attori e comprimari di un film demenziale, scritto male e diretto peggio dai soliti quattro gatti che governano il mondo.

Però, purtroppo, a distanza di due anni ancora troppi italiani trovano difficoltà a mettere insieme tutti i fotogrammi e le scene salienti del sopramenzionato film. Infatti per costoro risulterebbe logica una trama filmica che inizia con un pipistrello in Cina e si conclude con un green pass in Italia. Oppure constatare impassibili che una pletora di sedicenti scienziati facciano affermazioni smentite da loro stessi nell’arco di 24 ore senza fare un plisse‘. E che dire a proposito del tanto decantato elisir di lunga vita? Ancora tanti miei concittadini dimenticano, o fingono di dimenticare, che il Sacro Graal griffato Big Pharma arrivò sul suolo italico scortato in pompa magna dentro un camioncino di surgelati. Adesso lo si da via come il pane anche a 40 gradi all’ombra. Ancora tanti concittadini continuano a dimenticare che l’immunità assoluta si sarebbe dovuta ottenere con una dose. Adesso si spera nella quarta…. Ed è più che evidente che il popolo italiano non solo ha dimenticato le puntate precedenti di questa squallida telenovela ma ha dimenticato anche il significato delle parole. Infatti fino al 2020 il termine “immunizzazione” aveva ben altro significato. Nel senso che chiunque si fosse vaccinato poteva essere sicuro di non infettarsi e di non infettare a sua volta. Adesso pare normale e logico che un vaccino non protegga dalla malattia ma venga pur tuttavia definito “efficace”. Come se uno si vaccinasse per il meningococco, contraesse ugualmente la meningite però si lodasse comunque l’efficacia del vaccino poiché il soggetto vaccinato è diventato scemo ma non è morto! Ma i deficit mnemonici che attanagliano gli italiani non riguardano solo la genesi della cosiddetta emergenza socio sanitaria. Il problema è che si è dimenticata tutta la Storia. Ci sarebbe da ridere, per non piangere, al pensiero di quante energie, tempo e soldi sono stati profusi negli ultimi ottant’anni per mantenere viva la fiamma della “Memoria”. Ovvero il ricordo perenne della shoah e delle persecuzioni razziali negli anni ’40 del secolo scorso. Ebbene il sottoscritto può affermare, senza tema di essere smentito, che la cosiddetta “Giornata della Memoria” può essere paragonata tranquillamente alla celeberrima corazzata Kotionkin di fantozziana memoria. E non mi sembra ci sia bisogno di spiegarne il perché. Basta guardarsi attorno. Mi limito solo a dire che la nipote di una donna che fu internata in un campo di concentramento è stata allontanata da un convegno sulla shoah poiché sprovvista di green pass!

Quindi abbiamo visto di quanto sia importante visionare il film della Storia dal primo fotogramma. Perchè solo comprendendone la trama potremo cessare di essere attori, o peggio, comparse in un film diretto da altri. E diventare finalmente i registi delle nostre vite. 

Alessio Paolo Morrone

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