AMA IL TUO PROSSIMO COME TE STESSO!

Anche quest’anno, in questa notte Santa, noi cattolici celebreremo il Natale: la nascita, convenzionalmente stabilita, di nostro Signore Gesù Cristo. Questa ricorrenza – che grazie al fenomeno dell’inculturazione, si aggancia e prosegue l’usanza tutta umana di celebrare il passaggio del trionfo della Luce sulle tenebre (Sol Invictus) – è l’evento, dopo la Pasqua, più importante di tutto l’anno liturgico in quanto segna la ricorrenza nella quale Dio, nella sua infinita misericordia, si è fatto uomo, vero uomo, con tutte le sue paure, dolori, affanni, cose che, specie in questa società digitale, ognuno di noi, per quanto si voglia affannare a dissimulare, ha ben presenti. Perciò non è pura retorica, o peggio ancora laido buonismo, invitare le persone, almeno in questa festività, ad essere più buone, disponibili verso il prossimo … e si badi bene che il prossimo non è necessariamente, o meglio, non è solo lo straniero che viene chissà da dove. Il nostro prossimo può anche essere


un’amico malato o un parente che non andiamo a trovare non si sa da quanto tempo;
• un genitore od un figlio al quale, anche per le più giuste motivazioni, non rivolgiamo più la parola;
• un conoscente verso il quale, anche per le più giuste motivazioni, portiamo l’odio.


Ecco in tutti questi casi, la preghiera che ci viene da questa notte di passaggio e d’attesa è:


• il perdono
• l’ascolto
• la disponibilità all’Amore.


Diversamente possiamo anche essere caritatevoli quanto vogliamo con chi non conosciamo ma se non siamo in grado di amare e perdonare, chi ci conosce veramente che razza di cristiani saremmo?


Buon Natale cari lettori, a voi e tutte le vostre famiglie.

Con affetto, il Direttore,

Lorenzo Valloreja

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