IL DDL ZAN AFFONDA AL SENATO. FINO A QUANDO?

Il DDL Zan è affondato al Senato, grazie alla cosiddetta tagliola a quanto pare risultata letale per la volpe arcobaleno. Cosa mai è la tagliola? E’ una istanza che un senatore per gruppo può chiedere, affinché non si proceda all’ esame di una nuova norma. Al momento, quindi, il disegno di legge  Zan non può diventare legge, nonostante la trionfale approvazione nell’ altro ramo del parlamento (la Camera dei deputati). Vittoria oggettiva di FdI e Lega, e salutare bagno di umiltà dopo gli ottimi risultati alle elezioni amministrative per l’aspirante Zapatero d’Italia, quell’Enrico Letta che farebbe meglio, neo eletto deputato a Siena, a tentare di far qualcosa per quel Monte Paschi ex banca di riferimento del suo partito ormai decotta, che il MEF non è riuscito a mollare a Unicredit.

La tagliola è passata per 145 voti contro 131 a scrutinio segreto (miele per i cosiddetti franchi tiratori), assenze a parte. Davvero uno scarto notevole.

E’ scattato non solo l’entusiasmo da stadio di Lega e FdI, ma la caccia alle streghe tra i  ranghi di Italia viva (i renziani). Questi si difendono negando e ribaltando l’accusa contro grillini e piddini.

A parte la cronaca parlamentare di una giornata comunque importante, registriamo la battuta di arresto (per nulla scontata in tempi di Pensiero Unico) di un provvedimento di chiara matrice europeista e importantissimo, come tante volte abbiamo fatto notare, per l’edificazione del Nuovo Ordine.

Sembra che tutti lo abbiano dimenticato, ma il passo formale della Sede di mesi fa ha sortito il suo effetto: la chiesa postcattolica bergogliana ha bisogno di una ultima linea di resistenza non violabile (contro l’omosessualismo fatto regime e scolasticizzato, l’eutanasia, l’aborto). E ha chiesto una mano a non perdere troppo la faccia portando Vladimir Luxuria o l’ ARCI gay nelle scuole gestite dagli ordini religiosi.

L’appoggio alla dittatura sanitaria è stato praticamente totale (di oggi la propagandata notizia della terza dose per papa Francesco), si è accettata persino la chiusura delle chiese in Quaresima e Pasqua 2020. Oltre Tevere, bisognava passare a incassare un compenso (abbastanza santo in questo contesto).

Fino a quando la diga reggerà? Probabilmente, dipenderà dalle difficoltà finanziarie e dalla complessiva ricattabilità del singolarissimo papato argentino.

A. Martino    

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