LA CHIESA CATTOLICA UFFICIALMENTE BOLLATA IN FRANCIA COME ORGANIZZAZIONE PEDOFILA. LA MASSONERIA MONDIALISTA GODE, E LE GERARCHIE CATTOLICHE TREMANO E CHIEDONO SCUSA.
“Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare.” (Mt 18,6).
Credo che non ci sia premessa più autorevole possibile al presupposto di quanto sto per scrivere: e cioè, che fin a quando un solo sacerdote o consacrato o consacrata, o cattolico dotato di una responsabilità comunitaria, ne approfitterà per sfogare i propri turpi istinti sessuali su persone giovanissime o indifese o mal fiduciose o confuse, il Corpo di Cristo che è la Chiesa, ne soffrirà; come ne ha sofferto e ne soffre perché l’Uomo sbaglia ed è intrinsecamente bacato. Sì, bacato, a volte anzi molto più della sopportabile media: d’ altronde, perché Nostro Signore si fece inchiodare a una croce?
Fatta questa premessa di teologia morale elementare ma non banale data la enorme ignoranza spirituale in un’epoca materialista e nichilista come la nostra, veniamo al dunque.
Il 5 ottobre 2021 è stato pubblicato un rapporto commissionato dall’ episcopato francese sugli abusi sessuali in quella che un tempo era detta ”figlia primogenita” della Chiesa di Roma ovvero l’attuale Repubblica francese. Ha avuto grande risalto mondiale, e con grande sincerità (considerato anche che queste storie vanno avanti dagli ultimi anni del pontificato del santo polacco, per progressivamente rinforzarsi in ragione e proporzione all’ avanzata modernista nella Chiesa (post)cattolica e alla scristianizzazione del mondo “occidentale”) mi sono per la prima volta sentito imbarazzato dal mio qualificarmi cattolico apostolico romano. Un Emmanuel Macron benignamente compiaciuto dal passo di “trasparenza” mi ha fatto più dolore che se un vandalo in San Pietro avesse nuovamente danneggiato la michelangiolesca Pietà. Quest’ uomo della finanza globalista e grembiulata ha avuto la sua vendetta per la ripetuta, coraggiosa ostilità pubblica di dissidenti tradizionalisti e non sottomessi che lo accompagna in tante sue uscite pubbliche (l’ultima, concretizzata in un bell’ ovetto).
Il servilismo dei vescovi “costituzionali” durante la Rivoluzione costretti a giurare fedeltà alla Repubblica fu meno grave, e più umanamente comprensibile: dovevano salvarsi la pelle (anzi la testa) e si sa che non tutti avevano la stoffa del martire, come le famose sante carmelitane.
Ma questi, cosa dovevano salvare? La benevolenza delle finanze vaticane verso qualche finanziamento a “progetti di solidarietà”? L’assenso delle autorità civili alla variazione d’ uso di chiese da vendere ai musulmani per farne moschee, o a qualche multinazionale del panino? O semplicemente e banalmente, la tolleranza della trionfante Massoneria (la vera ruota dentata di tutto il meccanismo istituzionale della Repubblica francese) verso quanto rimane di più o meno cattolico nello stato dalla storia più laicista del mondo?
Il suddetto rapporto sugli abusi
(commissionato dai vescovi e abbozzato dal socialista Jean-Marc Sauvé) è
riuscito a “identificare” solo 2700 presunte vittime di abusi
omosessuali in 70 anni (con appello a testimoniare, ha ammesso il Sauvé durante
la presentazione del rapporto).
Queste presunte “vittime” hanno però, semplicemente chiamato
un numero telefonico apposito e non si è fatto alcun controllo o indagini di verifica.
Sauvé afferma che negli archivi si trovano
“migliaia” di altre accuse. Il numero ampiamente riferito di 216.000
“vittime” di abusi a sfondo in massima parte omosessuale è sostanzialmente
quanto opinabilmente statistico e forzoso; ma in ogni caso da verificare caso
per caso. Ciò ovviamente è impossibile, non solo per una specie di call
center di denunce di fatti più storici che giuridici; ma anche per qualunque
organo giudiziario o di polizia. Insomma: oltre 210.000 vittime secondo lor
signori ma di “certe” solo 2700.
Reazioni della Chiesa ufficiale: sbigottimento, collo offerto alla lama del boia mediatico, paura, scuse e vergogna. E Pietro non conferma nella fede il proprio gregge, ma nell’ autolesionismo e nella subalternità al Mondo, nell’ imbarazzato uscire di scena: Chiesa bergoglianamente in cammino sì, ma verso le catacombe e le “preghiere nel bagno” di Fiorello.
Poche le voci di orgogliosa
reazione, più che altro nella galassia “integralista e tradizionalista”: tra
queste, la indomita Gloriatv o quella di Peter Anderson su IlSismografo (6
ottobre).
Secondo costui, un semplice calcoletto sulla base
del personale ecclesiastico tirato in ballo in quegli anni dimostra che ogni molestatore medio avrebbe abusato di oltre 100 bambini. “È difficile da credere,” commenta Anderson.
Anderson confronta il rapporto con un rapporto
simile del 2018 (anche quello esagerato), commissionato dai vescovi tedeschi, e
col rapporto (similmente zeppo di esagerazioni grossolane) del Grand Jury della
Pennsylvania, che poneva il numero medio di vittime per molestatore tra 2 e 4.
Il rapporto francese si è basato su un sondaggio,
un questionario è stato inviato a 243’601 persone, ma sono tornati solo 28’010
questionari utili. La statistica è stata poi proiettata sulla popolazione
generale della Francia.
Anderson ritiene che la paura sia stata il motivo per cui i vescovi “codardi” (definizione
secondo me forse semplicistica) abbiano accettato tale rapporto, cioè il timore
di apparire negatori delle molestie sessuali.
Io preferisco non addentrarmi nella statistica di cui non sono esperto, ma per concludere vorrei eccepire qualcos’altro che non quadra; sicuramente più da uomo di mondo che da teologo o vaticanista.
Innanzitutto, che tutti i prelati in questione (la maggioranza degli ecclesiastici francesi ma in proiezione mondiali) sono pedofili a sfondo omosessuale: ergo, ma guarda quanto sono ipocriti. E la donna del prete? E la perpetua piuttosto giovane e carina? Ma quando mai, mai esistite o quasi (almeno in Francia)…..
Il sottoscritto ha frequentato preti e ambienti cattolici fin dall’ età montiniana, e gli è andata sempre bene. Se devo muovere un rimprovero a essi, è piuttosto una certa eccessiva sessuofobia: eppure, il mio sesso maschile e l’età acerba avrebbero dovuto rendermi particolarmente a rischio. E se ripenso a certi episodi allusivi del passato che il mio candore non mi fece inquadrare nella giusta luce di sospetto di potenziale adescamento, non hanno assolutamente rapporto con il mondo ecclesiale. Altrettanto sembra che sia per il resto della nostra redazione.
Insomma: più che con un papa, a volte sembra di avere a che fare con un sindacalista od opinionista main stream; l’ immigrazione, il cambiamento climatico, il carrierismo, i pettegolezzi….ma i cattolici, un difensore civico ce l’ hanno?
A. Martino
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