PILLOLA AZZURRA O PILLOLA ROSSA?
Vorrei cominciare con un dato di fatto inconfutabile. L’Italia attuale sta sprofondando a velocità sostenuta in un vero e proprio regime dittatoriale e chi lo nega o è sprovveduto (per non dire altro…) o ne è complice.
Tertium non datur.
Infatti un uomo sano di mente, dotato di buon senso e capacità di discernimento, non può non rendersi conto che dal Marzo del 2020 una pretesa emergenza socio sanitaria è stata utilizzata come grimaldello per scardinare ad uno ad uno tutti gli articoli della Costituzione italiana. Costituzione che, ironia della sorte, fu voluta e concepita dai padri costituenti proprio per scongiurare il ritorno in auge di quei regimi dittatoriali che tanta sofferenza avevano arrecato al mondo nel XX° secolo. Infatti gran parte dei miei connazionali ha notato un’inquietante somiglianza tra il cosiddetto green pass e il tristemente noto ahnenpass di epoca nazista. Ovvero quella sorta di passaporto che certificava la “purezza” razziale del suo possessore, permettendogli così di accedere a quei luoghi e a a quei servizi interdetti agli ebrei e ai “diversamente ariani” in generale. Ma non tutti accettano questa sorta di similitudine tra gli ebrei sotto il regime nazista e la vita dei non vaccinati sotto la dittatura sanitaria. Perchè secondo loro il dramma delle persecuzioni razziali del passato rappresenta un Male assoluto e irripetibile. Penso invece che, come nel nostro caso, quando si pensa di aver toccato il fondo si inizia a scavare. E vi spiego il perchè.
Tutti sanno che cosa è stato l’apartheid in Sudafrica. La separazione netta tra una minoranza bianca privilegiata e una maggioranza nera di nativi meno privilegiata. Ora è indubbio che una discriminazione basata su elementi razziali, religiosi o culturali sia molto semplice da attuare. Nel senso che un nero non può spacciarsi per bianco, evidentemente. O che un ebreo possa definirsi di stirpe germanica dall’oggi al domani. Ma immaginiamo se per assurdo tutto ciò fosse possibile. Immaginiamo un nero sudafricano, vittima della segregazione, a cui venga data la possibilità di “sbiancarsi” ingerendo una pillola o tramite un’iniezione…E con le stesse modalità un ebreo possa trasformarsi in un teutonico D.O.C. durante il domino nazista. Avrebbero accettato di buon grado oppure avrebbero preferito rimanere nei loro ghetti?
Un bel dilemma, direi. Ed è proprio per questo che ritengo la dittatura sanitaria più pericolosa dei regimi totalitari del passato. Perchè nel caso dell’Italia il cittadino viene subdolamente portato a credere che lo stato di uomo libero o di schiavo dipenda solo e soltanto da lui. In fondo cosa ci vuole? Basta solo firmare l’autorizzazione a farsi “pungere” e ottenere la chiave magica che apre tutte le porte del vivere civile, comunemente nota come green pass.
Ma non dobbiamo perdere di vista il fatto che l’uomo è pur sempre un animale razionale. E in virtù di ciò è dotato di un’intelligenza che gli permette di discernere il Bene dal Male e la Verità dalla Menzogna. Quindi prima di farci travolgere dal gregge conformista e omologato chiediamoci tutti se siamo davvero disposti ad umiliare il ben dell’intelletto e a barattare la nostra vita per un piatto di lenticchie denominato “passaporto verde”.
Perchè alla fine della fiera il popolo italico si trova catapultato nell’inquietante ma profetico film “Matrix” e in special modo nella scena in cui Neo, il protagonista, si trova a dover scegliere se ingerire una pillola azzurra o una pillola rossa. Scegliendo la prima opzione egli potrà continuare a vivere una placida e tranquilla vita da schiavo immerso in una confortante Menzogna. Nel secondo caso il nostro potrà intraprendere un viaggio che lo porterà a conoscere la Verità in tutta la sua interezza. Poichè, non dimentichiamolo mai, è sempre e solo la Verità a renderci liberi (Gv 8,31-42)
Alessio Paolo Morrone
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