IL METANO NON DA’ PIU’ UNA MANO. IL SUO PREZZO RADDOPPIA ALL’ IMPROVVISO, LETTERALMENTE COL “FAVORE DELLE TENEBRE”.
Che amarezza, la mattina del primo ottobre. Tanti lavoratori che hanno dovuto fare il pieno per la loro attività di pendolari automobilistici, hanno avuto una sensazione fra l’impotenza e la beffa subita.
Nello spazio letterale di una notte, un kilogrammo di metano è passato da 1,099 a 2,199 (salvo non aggiornamento di “miracolosi” distributori sparsi per l’Italia). Decisamente più a buon mercato il gpl (si fa per dire), aumentato a listino di “appena” il 10 % rispetto a settembre. Vantaggi dimezzati per i “furboni” (se arrangiarsi con buone scelte per tirare la carretta è furbizia, e non piuttosto spirito di sopravvivenza) che hanno un’automobile con la suddetta alimentazione.
Così si è espresso Mario Landini, presidente di Confesercenti. “È un amaro risveglio. Il prezzo del metano raddoppiato dalla sera alla mattina e quello del gpl in aumento considerevole. Ed è allarmante quello che accadrà con l’arrivo delle prossime bollette. Il rincaro si tradurrà in un incremento delle spese per i trasporti e aumenterà il costo della merce. I prezzi alti penalizzeranno le famiglie, e per le imprese c’è il rischio del blocco dei consumi. Insopportabili saranno per le pmi gli aumenti, fino a quattromila euro”, ha riferito il presidente di Confesercenti.
Sempre riguardo alle imprese, il presidente dell’associazione di categoria non sembra affatto entusiasta dell’“eroica” resistenza della compagine governativa guidata dal “caro leader” contro l’impennata delle bollette. Sentite che dice dell’elettricità riguardo alle attività economiche: “Utilizzando 10 Kilowatt di potenza disponibile e un consumo energetico di circa 15 mila Kwh all’anno vedrà lievitare la bolletta di circa 1.050 euro; un bar, con un consumo medio di 30 mila Kwh annui avrà un aumento di circa 2.000 euro, mentre un ristorante con un consumo medio di circa 70mila Kwh avrà un appesantimento di circa 4.100 euro in più l’anno solo per la bolletta elettrica”.
Quello che però il presidente di Confesercenti non dice, pur probabilmente sospettandolo almeno, è che: 1) si vuole così promuovere a tutti i costi l’acquisto di automobili elettriche stroncando il maggior “concorrente” tecnologico; 2) forse non sono le materie prime ed energetiche a realmente aumentare di valore, ma il loro prezzo si impenna perché dall’ euro al dollaro USA passando per il canadese fino allo yen o al rand ecc, un po’ tutte queste monete ormai non valgono nulla. E non è che forse, dopo anni e anni di deflazione, sta iniziando una spaventosa inflazione globale?
A. Martino
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