LA DONATO LASCIA LA LEGA
È forse la conferma di una dittatura sempre più manifesta del Governo?
Pur se si fa di tutto per sminuire la fuoriuscita dalla lega dell’europarlamentare Francesca Donato, una attenta analisi di ciò che sta accadendo sia all’interno del partito deve fare riflettere.
L’entrata nella compagine governativa, insieme a tutte le forze di sinistra, dal PD a Italia Viva di Matteo Renzi, aveva destato serie perplessità in tutti gli osservatori più critici.
Infatti, l’idea di un governo di “scopo” per salvare l’Italia, non ci ha mai convinto, così come non ci ha mai convincto l’ipotesi di un unico partito tra Lega e Forza Italia.
L’entrata della Lega in questa compagine governativa ci è sembrata più per gestire qualche manciata di euro che il governo del banchiere, voluto dalle banche, deve distribuire, che per altro.
Soldi, questi utimi, messi a disposizione a condizioni capestro da una Europa matrigna e sotto il diretto controllo di uno dei suoi più fidati esponenti.
Non è un caso che mediaticamente il SuperMario affermi: “L’arrivo dei fondi del Next generation Eu è una grande sfida per tutti i Paesi europei e in particolare per l’Italia. La credibilità delle nostre istituzioni ed il futuro della nostra economia dipendono dalla capacità di spendere bene e con onestà questi fondi e l’Italia è determinata a prevenire e reprimere qualsiasi tentativo di frodi e infiltrazioni criminale a tutela dei cittadini, delle imprese e dell’Ue“; tralasciando però, di mettere il naso in quelle spese pazze, per quel poco che sono venute alla luce, ed ffettuate da vari sinistri personaggi, per, diciamo pure … “incauti acquisti”?
Forse una lunga sfilza di fatti che hanno messo a dura prova l’onestà intellettuale dell’eurodeputato?
Senza considerare la gestione dei migranti, che lascia sgomenti tutti, e che rimane come fumo negli occhi dei cittadini.
Ma l’approvazione del passaporto vaccinale, che pone l’Italia al primo posto quale l’unico paese del mondo ad avere uno strumento discriminante, vessatorio e contro ogni diritto umano, dove la stessa comunità scientifica ha enormi perplessità, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e costretto la Donato a non accettare questa ulteriore sottomissione che sembra stia portando l’Italia sempre più verso la conclamazione di una dittatura.
L’europarlamentare, Francesca Donato, in una nota aveva annunciato l’addio alla Lega: “Dopo una lunghissima e approfondita riflessione, sono giunta alla sofferta decisione di uscire dal partito nel quale sono stata eletta“.
“La mia scelta” – ha spiegato – “è maturata dopo mesi in cui i valori in cui credo fermamente, quelli dell’uguaglianza, della libertà individuale e della dignità umana, sono stati sempre più calpestati dai provvedimenti presi dal governo nazionale, di cui la Lega fa parte. Nonostante le rassicurazioni e le battaglie interne del nostro leader, sono passati decreti liberticidi e discriminatori che, a mio avviso, sono incompatibili con i principi fondamentali del nostro ordinamento. Così“, continua l’europarlamentare”, “Preso atto della scelta del Segretario di permanere in questo governo,qualunque atto esso compia, assunta anche in considerazione della volontà in tal senso prevalente dei ministri e governatori della Lega, ritengo che sia oggi un fatto di coerenza con i miei valori e di rispetto per i miei elettori ma anche per i miei colleghi di partito, fare un passo indietro e smettere di farne parte“. (fonte ANSA).
Parole che denotano una onestà intellettuale oggi difficile da riscontrare, ma anche una fortissima crisi all’interno della Lega.
Inducono a riflettere le parole del segretario Matteo Salvini, che riportiamo senza commentare: “chi va, lo ringrazio, lo saluto e tanti auguri!”.
Ettore Lembo
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