SE I GILET GIALLI HANNO FAME DATEGLI DELLE BRIOCHE!
In molti, negli ultimi anni, usano il metodo dello storytelling per persuadere, sia in ambito politico che economico, le masse, ma più che di vera e propria strategia del lavaggio del cervello io parlerei di pura e semplice stupidità politica. Infatti come la saggezza popolare declama, ormai dalla notte dei tempi, “le bugie hanno sempre le gambe corte” e quindi le riforme fatte e pensate, per ledere solo i ceti minori e medi, a favore delle classi più abbienti, prima o poi saranno percepite dal popolo come tali e, di conseguenza, spingeranno quest’ultimo alla rivolta!
Questa, in sintesi, è la genesi di ciò che è accaduto in Francia con la rivolta dei “Gilet Gialli” e di quello che prima o poi accadrà in tutta Europa se le elite dominanti non smetteranno di essere autoreferenziali.
Certo, riguardo il fenomeno dei Gilet Jaunes, l’indole del popolo francese ha avuto un peso non trascurabile – ricordiamo infatti che i transalpini sono quelli che, il 14 luglio 1789, hanno dato vita ad una Rivoluzione la quale, attraverso la decapitazione del proprio Re ed un successivo bagno di sangue, ha cambiato per sempre il mondo ed il corso della storia – ma il malessere è malessere, tanto a Nord quanto al Sud, tanto tra gli americani quanto per gli italiani.
Ed allora hai voglia dalla TV e da tutti gli altri mezzi di comunicazione controllabili, a riportare il rapporto del Censis secondo il quale: << gli italiani sono preda del sovranismo psichico. La delusione li ha incattiviti!>> … capite? Il malcontento degli italiani è una questione psicologica, fa parte del cosiddetto “percepito”, non è quindi dovuto ad un problema reale così come non lo è la paura del diverso, che rientra, sempre secondo gli “scienziati” di cui sopra, tra i nostri atavici istinti primordiali.
Se fossimo al cabaret mi verrebbe da ridere per così tante amenità ma purtroppo così non è.
Da Bruxelles si apprestano a dire che in ambito comunitario “Tutto va bene Madama la Marchesa” e che gli unici cattivoni sono i sovranisti, i populisti e perché no, gli italiani così incapaci di contenere la spesa pubblica.
Intanto, però, Matteo Salvini in Piazza del Popolo, nel giorno dell’Immacolata, è stato capace di raccogliere da tutta Italia più di 20mila persone mentre i sondaggi danno la Lega attestata intorno ad un’incredibile 35%.
Anche queste manifestazioni della volontà popolare sono da attribuire, sempre secondo questi sedicenti esperti, al nostro “tronco encefalico” piuttosto che alla necessità di avere risposte chiare, rapide e, che siano soprattutto, in discontinuità con il passato.
In buona sostanza il popolino non è in grado di capire di che cosa ha veramente bisogno, non sa se ha fame, ha sete, o sente freddo. Sono al contrario i poteri forti che sanno realmente cosa sia meglio per noi. Quindi se il popolo ha fame, dategli delle brioche, direbbe Maria Antonietta, e Macron, che Regina non è, si limita a saziare gli stomaci dei nostri cugini d’oltralpe riempiendoli con i proiettili di gomma, tanto qui in Italia c’è chi sostiene, come il professor Corrado Augias, che la “sommossa dei Gilet Gialli” si esaurirà su se stessa, così come si esaurì il fenomeno del poujadismo, perché il Presidente Emmanuel Macron gode di una fortissima maggioranza parlamentare che gli consentirà di gestire al meglio questa emergenza.
Quindi, secondo questi intellettuali, si sta facendo molto rumore per nulla, in una parola Gilet Jaunes = nulla di fatto!, così come lo è stato il “Movimento dei Forconi” in Italia e via di seguito.
Io invece continuo ad essere di tutt’altro avviso ed il sentore più forte me lo ha dato in queste ore il Ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, il quale ha dichiarato che il Segretariato Generale per la Difesa e la Sicurezza Nazionale sta indagando sul presunto coinvolgimento della Russia nelle proteste dei Gilet Gialli.
Insomma quando non sanno più a che Santo votarsi danno puntualmente la colpa a Mosca e ciò può significare una cosa sola, che la mela è più matura di quel che sembra.
Se veramente la classe dirigente vuole evitare rivolte e spargimento di sangue dovrebbe fare solo una cosa: ammettere le proprie colpe e cambiare rotta.
Ad esempio, il terrorismo in Italia negli ani ’70 del secolo scorso – non c’è stato solo perché esistevano apparati deviati dello Stato, ne si è manifestato in alcun modo perché molti italiani si erano impazziti tutti d’un colpo – fu la risposta armata ad un sistema che emarginava politicamente le parti più deboli. Capito questo, e vinto quindi culturalmente il fenomeno, il terrorismo risultò spacciato già prima di cadere sotto i colpi della magistratura inquirente.
Allo stesso modo si ridia alle varie Nazioni la possibilità di esercitare pienamente la propria sovranità, cioè la libertà di stampare moneta, di essere svincolata dall’UE, di stringere alleanze militari con chi si ritenga più opportuno e conveniente e poi vedrete come tutta questa nube nera si dissolverà in men che non si dica.
Lorenzo Valloreja
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