TESLA DIFFONDE LE IMMAGINI DELL’UMANOIDE CHE PRESENTERA’ NEL 2022. A LUI IL NOSTRO FUTURO?
Come disse Vittorio Emanuele II mettendo piede a Roma (ma in dialetto piemontese): “finalmente ci siamo”. E lo dico pure io senza entusiasmo, e con molta perplessità. Ancora tanto di cappello al mitico Alberto Sordi, che nell’ ironico-avveniristico “Io e Caterina” (1980) lo aveva previsto. Ma anche e soprattutto a “Il mondo dei robot” (1973) di Michael Crichton con Yul Brinner cow boy umanoide, poi in rivolta contro gli umani frequentatori di una specie di parco giochi a diverse ambientazioni storiche dove a lui e ai suoi simili erano demandate tutte le mansioni a diletto dei clienti paganti come farsi regolarmente impallinare in duelli stile OK Corral (sesso non escluso).
Nell’ imminente anno 2022, Tesla dovrebbe presentare a Los Angeles Tesla Bot (i titoli di stato italiani non c’ entrano nulla): il primo robot umanoide progettato particolarmente per compiti “noiosi, non sicuri e ripetitivi”. Il ceo Elon Musk ha aggiunto “Penso che essenzialmente in futuro il lavoro fisico sarà una scelta, se vuoi farlo puoi”, introducendo il nuovo progetto durante l’evento in streaming ‘AI Day’. Bontà sua….chissà quante centinaia di milioni di posti di lavoro in meno è il vero budget di tale miracolo digitale annunciato.
E’anche vero che il futuro a volte, non marcia come si vorrebbe, pur intuendolo o in effetti realizzandolo. Rimasi colpito infatti, quando a ridosso del fatidico primo gennaio 2000, lessi di una rivista di un secolo esatto prima, che immaginava il futuro di lì a cento anni, con il cielo delle nostre città solcato da automobili volanti. Qualche prototipo vi è già, ma non ha mai veramente “decollato” credo per i costi proibitivi.
Costi proibitivi forse, persino per eserciti come quello statunitense, che non hanno finora consentito un utilizzo consistente delle tecnologie per volo individuale senza elicottero o aereo quali quella che si vede in film di 007 degli anni Settanta, o quella che partecipò ai giochi olimpici di Los Angeles nel 1984. O forse, si risolverebbero in una specie di tiro al piccione per nemici dotati di fucili a mira digitalmente assistita?
Noto altresì una certa stasi nel progetto delle auto senza guida. La tecnologia del drone, invece, sembra aver avuto molta più facilità commerciale.
D’altronde, le immagini diffuse della creatura di Tesla non osano la totale umanizzazione visiva, che pure non dubito sia alla portata: cosa volete che sia qualche metro quadro di pelle e organi esterni sintetici? Evidentemente, ritengono che i tempi siano ancora immaturi per un transumanesimo totale così spinto come quello degli umanoidi anche di “Ex machina” (di Alex Garland, 2014).
Un dubbio intrigante quanto piccante: come la bellissima umanoide western del film di Crichton, i robots tesliani possono fare anche “quella cosa”? E potrebbero sviluppare sentimenti, come la Caterina sordiana?
A. Martino
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