“L’Ungheria, un piccolo paese con molte lezioni da darci».

Così disse Tucker Carlson, la star televisiva di Fox News estremamente vicina all’ ex Presidente Donald Trump. Praticamente folgorato sulla via di Budapest. Ove nella scorsa settimana ha girato il suo popolarissimo show, intervistando lungamente Viktor Orban.  Sarebbe pedante ripetere tutti gli elogi che gli ha rivolto.

Ovviamente, i democratici e i pasdaran del Pensiero Unico all’ ombra della statua della Libertà (si chiama ancora così), lo hanno semplicemente linciato.  «Usa la popolare Fox per legittimare un modello dispotico a cui l’agenda del partito repubblicano va sempre più ispirandosi», afferma la sinistra a stelle e strisce sempre più bellaciao e sempre meno roosveltiana, alludendo alle similitudini tra l’Idea di Orban e quella di Trump: difesa della famiglia, linea dura sull’immigrazione e difesa delle radici cristiane e di identità nazionale. E qui, sinceramente, Carlson ha un po’ scoperto l’acqua calda. Anche Steve Bannon lo aveva riconosciuto.

Intanto ben tre milioni di telespettatori americani a sera hanno seguito il Tucker Carlson Tonight nella sua inedita location mitteleuropea, sbaragliando la concorrenza della Cnn e delle altre reti tv. 

Il premier ungherese ha a sua volta elogiato Trump e la sua agenda dell’America First, rafforzando così l’asse con la destra americana non omologata e assicurandosi anche l’appoggio dell’ex presidente Usa, per quanto sia possibile a un ex inquilino della Casa Bianca, in un momento di straordinarie pressioni mondialiste e della lobby omossessualista contro governo e popolo ungheresi, che ben conosciamo.

Non ci resta che augurare a Donald Trump e Viktor Orban, di incontrarsi, l’ uno di nuovo, e l’ altro ancora confermato, democraticamente eletti alla guida dei loro Paesi.

A. Martino