ALLA FINE, A FORZA DEI CORSI E RICORSI, I CANDIDATI CORRONO SERIAMENTE IL RISCHIO DI PERDERE I CONCORSI E NON SOLO …

Si sa, in Italia il numero dei consulenti legali, rispetto alla popolazione residente, è altissimo e tale proporzione la troviamo anche tra coloro che occupano gli scranni parlamentari. Ora, se dipenda da questo o meno, non ci è dato saperlo, fatto sta che anche l’ultimo concorso per reclutare dirigenti scolastici è entrato nell’occhio  del ciclone: migliaia di ricorrenti infatti già si preparano a dare battaglia al “MIUR”.

Motivo del contendere? La posticipazione della prova scritta per i concorrenti della Regione Sardegna. A questo punto, i non addetti ai lavori, sentendo ciò, potrebbero pensare: << Ma basta posticipare una data per invalidare una prova e creare un aggravio di spese? >> Forse no, se non fosse che questo spostamento di data ha creato di fatto:

  • una palese violazione del bando che, all’Art. 8 dello stesso, recita: << La prova scritta è unica su tutto il territorio nazionale e si svolge in una unica data in una o più regioni, scelte dal Ministero, nelle sedi individuate dagli Uffici Scolastici Regionali >>;
  • un’evidente disparità di trattamento tra con concorrenti, nello specifico i “sardi”, oltre a poter usufruire di 55 giorni in più per studiare, si sono ritrovati con il vantaggio, non indifferente, di conoscere già le “griglie di valutazione” e le fonti bibliografiche e sitografiche su cui si baserà la prova di lingua straniera. I candidati delle altre regioni che hanno svolto la prova il 18 ottobre, infatti, ne sono venuti a conoscenza solo 24 ore prima.

Che cosa otterranno i ricorrenti non ci è dato ancora di saperlo, certo è, che il settore scuola, per questo ed altri mille motivi, rimane tutt’ora la cenerentola della macchina pubblica.

Ogni Governo che si avvicenda, infatti, puntualmente ha effettuato riforme su riforme, proprio su questo settore, con ordini spesso contraddittori e le politiche d’assunzione sono state altrettanto caotiche.

Si ricordi infatti la diatriba sorta riguardo l’opportunità o meno di inserire nelle graduatorie abilitati all’insegnamento i diplomati magistrale: Morale della favola? C’è chi lavora come maestra, con un semplice diploma, chi per la stessa mansione è stato obbligato a laurearsi.

Allo stesso modo, nell’attuale concorso a “Preside” ci stiamo ritrovando nella condizione di avere concorrenti con trattamenti diversi, alcuni con vantaggi paradossali, se pensiamo che assieme ai candidati sardi sosterranno la prova scritta (posticipata) i concorrenti che non avevano superato in prima battuta la prova pre-selettiva del 23 luglio (grazie a ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato).

Al termine della procedura concorsuale verrà redatta una graduatoria nazionale, sicuramente questa disparità di trattamento inciderà senza dubbio sul risultato finale. Insomma la serietà in Italia sembra proprio non essere di casa. Dati i tempi di evidente bisogno di cambiamento, questa classe politica dovrebbe essere chiamata ad esercitare la propria funzione in maniera quanto più ponderata possibile, perché in questo caso non è l’Europa a chiedercelo, ma sono i cittadini stessi che la pretendono!

Ludovica Di Renzo

2 Responses to ALLA FINE, A FORZA DEI CORSI E RICORSI, I CANDIDATI CORRONO SERIAMENTE IL RISCHIO DI PERDERE I CONCORSI E NON SOLO …

  1. Andovai ha detto:

    Ricorrenti e non ricorsisti…
    Tutti bravi siamo e poi…

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