ETNA, RE DI SICILIA E SPETTACOLO ITALIANO
Ritengo l’Etna uno spettacolo siciliano e italiano tra i più suggestivi al mondo. In un certo senso, è il vero ed eterno monarca del regno di Sicilia. Le dinastie si estinguono o si spodestano con guerre più o meno sanguinose, tramontano civiltà intere come la magnogreca o la romana, rivoluzioni, repubbliche. Parrebbe che la Natura, laddove in posizioni di forza e di decisa preponderanza sull’ uomo, tenda alla Eternità: magari si modificano i crateri, se ne chiudono di secolari, o se ne aprono di nuovi, ma l’Etna è fondamentalmente quello della notte dei tempi: qui, Ernst Juenger direbbe che si sbriciola il Muro del Tempo.
Il vulcano è sempre lì, incombente su Catania in modo tutto sommato bonario un poco più del Vesuvio a Napoli; anche perché gli uomini hanno memoria corta, e l’ultima brutta sparata dell’Etna risale all’ età barocca, mentre il Vesuvio (che anni dopo perse il famoso sbuffo perpetuo) ha eruttato per l’ultima volta all’ epoca dell’occupazione americana.
I catanesi, inoltre, anche perché forti della loro distanza dal gigante che è anche una delle più alte vette europee (a Nicolosi forse la pensano diversamente) sanno che la pura e semplice lava incandescente “non uccide” dato che è micidiale e pietrificante raffreddandosi, ma certo relativamente lenta.
La vista da Castel Mola nei pressi di Taormina è fantastica: da un lato lo Stretto di Messina e Reggio Calabria col continente, dall’ altro l’immancabile Etna.
Sta di fatto che in questi ultimi tempi, l’attività dell’Etna pare rafforzata come quella dei vulcani delle isole minori di Sicilia.
E’di questi giorni la notizia che un bravo speleologo appartenente a una organizzazione siciliana ha messo piede (probabilmente il primo in assoluto) in un piccolo ghiacciaio poco al di sotto della Grotta del Gelo: non ha trovato alcuna traccia di passaggio umano.
I mini ghiacciai del ventre etneo sono noti comunque dall’ antichità, formidabili fornitori di ghiaccio in epoche senza frigoriferi (la pietra lavica è un grande coibentante). E’apparentemente incredibile che magari a poche decine di metri, scorrano canali lavici.
Ed è segno di speranza nel futuro, che questo ghiaccio sopravviva nella splendida isola così provata da siccità, incipiente desertificazione e surriscaldamento.
A. Martino
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