DRAGHI, COME UN NOVELLO CESARE, IN TERRA ALEMANNA, OFFRE ALLE ITALICHE GENTI, “PANEM ET CIRCENSES”
Non c’è che dire, dinnanzi a tanta sapienza e capacità comunicativa non posso che inchinarmi, questa volta si, di buon grado, perché bisogna saper riconoscere anche le capacità degli avversari e farne tesoro.
In questo contesto, infatti, c’è solo da imparare.
Neanche Goebbels, maestro della moderna comunicazione, avrebbe saputo fare di meglio.
Draghi, in visita Berlino, dalla Merkel, dimostra, qualora vene fosse ancora bisogno, di conoscere a meno dito i vizi ed i punti deboli dell’italica gente.
Un popolo, quello dei miei compatrioti, capace di sopportare l’inverosimile, scanzonato e cinico nei confronti della politica e della società, come non mai ma che si fa facilmente inanellare, come un bue al macello, se si è capace di titillare a dovere il patriottismo calcistico.
Così, per Super Mario, è bastato affermare, in terra tedesca, di voler far disputare la finale degli Europei in Italia – anziché a Wembley, come invece era stato deciso dalla Eufa anni fa – per mandare in visibilio e frenesia amorosa, milioni di italiani, ai quali, tra il caldo torrido di questi giorni e la passione calcistica sopraggiunta, puoi fare qualsiasi cosa … tanto, così “intordati”, sarebbero insensibili ad ogni dolore.
È il “Panem et circenses” bellezza!
Ufficialmente la volontà di Draghi, appoggiata di buona leva dalla Merkel, è dovuta all’aumento dei contagi in Gran Bretagna ed alla variante Delta che, da quelle parti, sembra farla da padrona. Nella realtà è un ricotto europeista nei confronti del Regno Unito che, ricordiamolo, pur essendo uscita ufficialmente dall’UE il 31 gennaio 2020, è ancora seduta ai vari tavoli delle trattative su diverse questioni tra cui la non trascurabile vicenda delle produzioni televisive britanniche che letteralmente spopolano nel vecchio continente.
Pensate ad esempio a tutte le serie TV e documentari prodotti a Londra e che trovate sia su Amazon che Netflix, ma anche su molte Tv generaliste, un giro d’affari che si attesta intorno al miliardo e mezzo di sterline l’anno per la vendita di diritti internazionali.
Nella realtà Bruxelles, o meglio la Germania, vuole porre un freno a questa supremazia favorendo l’ascesa di produzioni autarchiche ed in questa situazione la Media for Europe del gruppo Berlusconi potrebbe giocare un ruolo fondamentale visto che è stata capace di acquisire case di produzioni tedesche, francesi e spagnole.
D’altronde l’itineranza di questi Europei non è dovuta al Covid ma un progetto politico ben preciso redatto nel lontano 6 dicembre 2012 quando, in sede Uefa, si decise di dar vita al progetto, chiamato “Euro for Europe”, che tradotto letteralmente significa “Europei per l’Europa”.
Lo sport, dunque, come sempre, doveva essere funzionale alla propaganda politica, in questo caso alla volontà e necessità di procedere il prima possibile alla liquidazione degli Stati Nazionali in favore dell’Unione vera e totale dell’Europa.
Quindi secondo voi, dopo che Londra è stata capace di sfidare apertamente l’UE – vincendo anche la scommessa. in quanto è riuscita a praticare la Brexit e ad insinuare il dubbio anche presso gli altri euroscettici – la cosa poteva finire così?
Certo che no!
Ed il tentativo di soffiare la finale degli Europei alla città di Londra non è che l’ennesima battaglia di questa interminabile guerra ideologica tra Europeisti e Sovranisti.
Lorenzo Valloreja
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