POVERI CATALANI, VOREBBERO TAGLIARE LA TESTA A FILIPPO, MA, NON SANNO CHE STANNO OFFRENDO VOLONTARIAMENTE LA LORO GOLA ALL’EUROPA
Come al solito avevamo clamorosamente ragione riguardo le nostre tesi.
Infatti, ricorderete giorni fa i nostri diversi articoli con i quali abbiamo abbracciato la causa monarchica, ebbene se osservate con attenzione il video realizzato da Sputnik news – unico giornale ad aver dato peso alle proteste scoppiate, tre giorni fa a Barcellona, per la visita del Re Filippo VI di Borbone – capirete cosa c’è dietro.
L’effige di Filippo, raffigurata a testa in giù, come un novello Mussolini, è stata data alle fiamme mentre alcuni mostravano cartelli con su scritto “Ni REI Ni Corona” che tradotto significa: né Re, né Corona ed altri avevano finte locandine dell’IKEA nelle quali si promuoveva un Ghigliottina Rivoluzionaria, chiaramente a basso costo, per risolvere così, con il taglio della testa dell’odioso sovrano, la questione.
Ora, secondo voi, stante la volontà di Bruxelles di procedere, il prima possibile, alla liquidazione di ciò che rimane dei singoli Stati membri in favore della creazione di una vera e propria Unione politica, militare e economica dell’Europa, una futura Repubblica Catalana, quanto durerebbe, sinceramente, in maniera autonoma?
Secondo me, durerebbe, come si dice dalle mie parti, da Natale a Santo Stefano, cioè giusto il tempo di sottrarre a Madrid il controllo sulla parte più ricca delle proprie pertinenze.
I Catalani, dunque, non hanno ancora compreso che sottraendosi dalla Corona – si sottometterebbero volontariamente ad un ben più terribile padrone, con la differenza che, mentre l’unione con i fratelli Castigliani è avvenuta ben 500 anni fa attraverso un matrimonio e che da quel momento in poi hanno sempre condiviso una storia ed un destino, nel rispetto delle reciproche diversità – con il giogo dell’UE, nel giro di qualche decennio, anche la loro bella lingua sparirà in favore dell’Inglese oltre che tutte le loro tradizioni religiose ed identitarie.
In Europa vi è forse spazio per le religioni e le tradizioni?
Macché … Siamo seri!
Voglio vedere che fine faranno:
- Quelle bellissime torri umane dei “Castellers” che, seppur riconosciute dall’UNESCO quale patrimonio immateriale dell’umanità, vanno palesemente contro ogni normativa europea riguardo la sicurezza delle cose e delle persone;
- I “Diavoli” dei “Correfocs” che in barba ad ogni sicurezza corrono per le vie delle città accendendo fuochi d’artificio in ogni dove, quando, qui da noi, in nome della sicurezza, tra qualche tempo ci vieteranno di sparare anche a capodanno;
- Le statuette dei “Caganer” che, incredibile ma vero, raffigurano uomini intenti a defecare e che udite, udite, è usanza piazzare tra i personaggi del presepe … il politicamente corretto permterrà mai che ciò accada? Io credo proprio di no!;
- Le tauromachie cruente ma anche incruente come nel caso delle “Recortes” dove degli impavidi giovani sogliono saltare sul groppone di tori imbizzarriti come nell’affresco della taurocatapsia di Candia, Creta … qui addirittura le infrazioni sono 2: sicurezza e sfruttamento degli animali.
E questo giusto per elencare gli aspetti culturali che i catalani perderanno.
L’UE la stessa sorte la vuole riservare alla Scozia indipendentista, ma lì sono già a buon punto, non fosse altro per la lingua.
Poveri popoli europei … è proprio vero che, come dicevano gli antichi: << chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa quello che lascia ma non quella che trova >>, o meglio, i popoli non lo sanno ma le classi dominanti si.
Lorenzo Valloreja
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