CARO BEPPE GRILLO, SU NATO E G7, ALMENO PER TE, IL TEMPO È ABBONDANTEMENTE SCADUTO …
In queste ore Beppe Grillo sembra essere ritornato alle origini e così, dai propri spazi comunicativi social, proponendo le riflessioni del Andrea Zhok, professore di Antropologia Filosofica presso l’Università degli Studi di Milano, attacca duramente sia la NATO che il G7 e noi de l’Ortis non potremmo che essere con lui, ma, ad onor del vero, il tempo, su questi dossier, almeno per lui, è ormai abbondantemente scaduto!
Infatti, predicando il referendum sull’Euro, e l’uscita dall’Unione Europea (non a caso al Parlamento Europeo sedevano nel medesimo gruppo dove era presente lo UKIP di Farage) hanno incassato alle elezioni politiche del 2013 il 25% dei consensi e nel 2018 il 32%, eppure, nel passaggio dal Governo Giallo/Verde, al Governo Giallo/Rosso, da Euroscettici o Eurocritici se preferite sono diventati i più fervidi sostenitori dell’europeismo.
Detto ciò, è altresì evidente che, non esistono gli uomini per tutte le stagioni: il comico genovese, prima, e il Movimento 5 Stelle, poi, avevano promesso di “aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno” ed invece, una volta entrati nel Palazzo, non hanno aperto un bel niente, anzi … eppure, come abbiamo appena scritto, hanno avuto i numeri per fare di tutto e di più.
Dunque a cosa serve questa sviolinata nei confronti della Cina, in primis, e della Russia, in seconda battuta, se ricordiamo ancora molto bene i pranzi di Beppe, all’Ambasciata Americana, ed i barbecue del Ministro Di Maio, sempre a Roma, in via Vittorio Veneto, in occasione della Festa del 4 luglio, mentre, di contro, l’ex Capo Politico dei M5S, si è sempre guardato bene dall’andare, ad esempio, nell’Ambasciata Russa?
Ma di cosa stiamo parlando?
- Nella migliori delle ipotesi è dovuto ad un cambio repentino d’umore, forse innescato a causa di tutte le vicissitudini giudiziarie che una persona, a lui molto cara, sta vivendo e che quindi, per capirci, è simile a quel individuo il quale dice di stimare i carabinieri ed aver fiducia nell’Arma ma che, una volta multato, lancia improperi contro questi ultimi accusandoli di essere degli incompetenti e dei corrotti;
- Nella peggiore delle ipotesi trattasi di un piano allestito a tavolino per spaccare ciò che rimane del cosiddetto fronte sovranista e quindi canalizzare nuovamente il dissenso affinché nulla cambi.
In entrambi i casi non possiamo dare retta a Grillo perché ne va della nostra causa.
Ad onor del vero dobbiamo ammettere che non è solo Grillo ad aver effettuato, a livello ideologico, il doppio salto carpiato e, molti altri, più furbescamente, non si sono fatti notare, ma rimane pur sempre il fatto che la base ha compreso chi siano i veri profeti e chi invece i millantatori e, in conseguenza di ciò, i venditori di fumo, per quanto importanti e grandi siano, vanno pur sempre isolati ed allontanati.
E questo, ahimè, in questo frangente, è il caso di Grillo per il quale è legittimo invocare il Time-Out … è il sovranismo che ce lo chiede!
Lorenzo Valloreja
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