AI POSTERI O AI TRIBUNALI, L’ARDUA SENTENZA …
Non può che destare grande perplessità la corsa dei giovani al vaccino non vaccino.
L’eccellente lavoro di informazione a senso unico, messo ben a punto da chi ha il potere ed i soldi, e che ha creato il terrorismo sanitario ha portato i frutti da essi sperati.
Se poi aggiungiamo oltre un anno di prigionia, di allontanamento sociale, fisico e materiale con l’aggiunta dell’occultamento visivo di ciò che l’essere umano ha come prerogativa unica, la mimica facciale, e la distruzione di ogni economia, veicolare la sperimentazione globale, come unico rimedio per acquisire l’agognata libertà, diventa non una convinzione ma una esigenza.
I giovani, incuranti delle possibili e documentate conseguenze, accorrono in massa pur di sentirsi liberi.
Non a caso in tutte le guerre, sono i giovani quelli che corrono incontro alla morte con impavido coraggio, o forse incoscienza.
A nulla son serviti e servono i continui avvisi di medici e scienziati che contrastano ed hanno contrastato duramente questo pensiero unico dominante.
A nulla son serviti i sempre più numerosi decessi per le reazioni avverse di questi vaccini non vaccini che vengono sperimentati da una popolazione di inconsapevoli ed involontari volontari non informati correttamente.
Grave che sia mancato, ed ancora manchi il confronto scientifico tra chi con studi e coscienza non viene ascoltato da chi ha deciso di decidere, avendo enormi quantità di denaro, potendo così controllare ogni informazione.
Grave che nonostante ogni giorno aumentino le reazioni avverse ed i decessi, spesso attribuiti a “improvvise” patologie, non ci si ferma, come coscienza imporrebbe, a questa sperimentazione imposta.
Grave che nonostante gli avvisi di tanti tecnici che arrivano da tutte le parti, si acceleri e si incentivino le sperimentazioni sui giovani studenti, maturandi ed universitari.
Atteggiamenti governativi che sembrano trovare riscontro nella storia da Hitler, condannato dal Tribunale di Norimberga, ma anche da Mao Zedong o Mao Tse-tung, mai giudicato da un tribunale.
Non si conoscono gli effetti che potrebbero avere nei prossimi anni chi si sottopone a questa sperimentazione.
Chi può garantire la certezza della sicurezza?
50 anni fa l’eternit e l’amianto inondarono il mercato Italiano, qualcuno era a conoscenza dei rischi, ma il Dio DENARO era più importante, ed ancora oggi contiamo i danni e non solo.
Sarà così anche per questo?
CHE strano non si cerchino le cure, che sembra già esistano e sono efficaci, ma hanno il “difetto” di essere alla portata di ogni economia.
Cosa dobbiamo aspettarci?
Ad i posteri, o ad i tribunali, l’ardua sentenza, per chi vivrà.
Ettore Lembo
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