“DOPO DICE CHE UNO SI BUTTA A SINISTRA!” – PARATA DEL GIORNO DELLA VITTORIA, OVVERO, QUANDO UN POPOLO ANCORA E’ FIERAMENTE IN ARMI.
Oggi nella stragrande maggioranza delle Nazioni si è celebrata la Festa della Mamma, in Russia, invece, questa ricorrenza si tiene l’ultima domenica di novembre.
Perché?
Perché i nostri amici russi, in questa data, danno spazio, come negli ultimi 76 anni, alla grande parata del Giorno della Vittoria della Grande Guerra Patriottica che, per intenderci, altro non è che la Seconda Guerra Mondiale.
Abbiamo così potuto assistere, in mondo visione, all’enorme dispiegamento di uomini e mezzi fatti sfilare in maniera impeccabile lungo tutta la Piazza Rossa.
Monito quest’ultimo, per tutti coloro che pensassero di attaccare la Russia, dal desistere da tale velleità.
Premesso che l’Ortis è un giornale Sovranista Filorusso, è prima di tutto un “foglio combattente” del nazionalismo italiano e quindi in conseguenza di ciò non denigreremmo mai la nostra Patria, ma francamente quanta tristezza ci assale nel paragonare le due manifestazioni: l’italiana e la russa.
Nello specifico:
- I russi fanno sfilare i potenti carri armati T-90M Proryv e i T-14, noi invece, ufficialmente per problematiche legati alla salvaguardia del patrimonio archeologico, facciamo sfilare solo truppe appiedate e piccoli mezzi gommati;
- L’Armata Rossa marcia al passo dell’oca noi per le nostre fisime ideologiche non possiamo neanche minimamente immaginare di riprendere l’uso del passo romano;
- Durante la Parata della Vittoria la Russia fa sorvolare la Piazza Rossa da tutti i tipi di aerei ed elicotteri in loro dotazione, noi per questioni di bilancio facciamo sfrecciare sull’Altare della Patria solo le Frecce Tricolori;
- Mosca, in puro spirito militaresco, limita la parata alle sole forze combattenti, l’Italia come se si vergognasse ad avere un esercito, o meglio, quasi si dovesse giustificare nell’averlo, anno per anno, ha inserito nella manifestazione anche i corpi della protezione civile, dei vigili del Fuoco, del servizio civile, dei vigili urbani, corpi, quest’ultimi, che svolgono certamente un servizio importantissimo per il Paese ma che nulla hanno a che vedere con la difesa armata della Patria. In altri termini li si è inseriti per sottolineare, a livello internazionale, a scanso di equivoci, il nostro pacifismo.
E le differenze pocanzi riportate sono, ahimè, anche causa, ai fini della credibilità internazionale, della nostra scarsa considerazione presso le varie Cancellerie.
In definitiva, a chi facciamo paura? A nessuno! … ed è quella la fregatura.
In fondo gli antichi adagi non sbagliano mai: “Si vis pacem, para bellum.
Ma c’è un’altra cosa che mi ha colpito guardando la parata e forse, essa, è ancora più importante di tutto quello che vi ho detto finora: Nessuno e dico nessuno, né tra le assiepate gradinate, né tra i colmi spalti, né tantomeno tra gli stretti militi in marcia, indossava la ben che minima mascherina, né vi erano distanziamenti di sorta in atto.
Eppure, stando alla stampa internazionale, in Russia si è vaccinato solo il 2% della popolazione, dunque, in Russia il virus non esiste?
Io la risposta la so, e penso la sappiate anche voi, ma la domanda l’ho posta principalmente a coloro i quali, dopo circa un anno e mezzo, ci tengono ancora reclusi.
Lorenzo Valloreja
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