BARBARIA

Inseguirono le madri e i figli,

Li fecero scavare una fossa

E boia maledetti stavano li fermi,

Selvaggi sbeffeggiavano e con la voce rauca e grossa

Ordinarono di mettersi vicino al burrone, 

Alle donne esanimi e ai loro sfiniti figlioli.

Poi arrivò un maggiore ebbroDagli occhi di rame

E con quei occhi guardò 

I condannati Come se fossero il bestiame…


La pioggia torbida nelle foreste adiacenti risuonava

E sopra ai campi, coperti da tenebre.

I temporaleschi nembi correvano spingendosi, collerici. 

Non scorderò quel giorno mai,

Mai finché sarò in vita.

Ho visto piangere i fiumi come i bambini 

E ho sentito ululare madre terra, ho percepito l’ira.

Ho visto uscire il sol funereo

Di lacrime lavato 

Per dare il bacio, l’ultimo

A tutti i piccoli, in capo.

Il bosco autunnale strepitava folle

E il suo fogliame imperversava…

Il buio diventando ormai fitto avanzava…

All’improvviso cadde una quercia

Tirando il sospiro ultimo e pesante, 

Si spaventarono i bambini,

Si nascondevano tremando

Fra le gonne delle mamme.


Un sparo secco si sentì, interrompendo 

La maledizione che sfuggì, a una donna.

Un bimbo gracile si nascondeva fra le pieghe di una gonna 

Della madre, giovane ancora,

E lei inorridita come avrebbe fatto a non impazzire allora!

Il piccolino ha capito tutto!

Nascondimi, mammina!Nascondimi, son spaventato e non ho voglia di morire! Mammina!

Piangeva e tremava come una foglia

Quel bimbo che rappresentava

La vita intera per quella donna.

La madre l’ha tirato su

E l’appoggiò al cuore

Tenendolo davantiAlla canna del fucile,

Un orrore.

“Non voglio, lasciami andare, cos’aspetti?!”

Il pianto del bambino spaventoso e sottile

Andava dritto al cuore, come una lama.”Mamma!”

“Aspetta piccolo e non aver paura,Andrai a respirare libero, lo giuro!Socchiudi gli occhi e non ti nascondere la testa.Vedrai che passa tutto in un attimo, adesso, presto!Così i boia non potrannoDa vivo sepellirtiE tu andrai lontano!Andrai a respirare libero, lo giuro,Aspetta piccolo e non aver paura!” 

Il bimbo chiuse gli occhi, 

Un attimo ancora 

E il sangue fresco e scarlatto

Scorreva come il serpentelloLungo la sua gola.ù

Le due vite son cadute 

Fondendosi in un eterno, unico Amore!

Tuonò.

Il ventoFischiava fra le nuvole, piangendo. 

Oh, Madre Terra!

Quante lacrime amare e calde hai versato!

Oh, Terra mia!

Cosa hai?

Stai singhiozzando …

Hai visto spesso

Le disgrazie degli esseri umani,

Per noi fiorendo nel corso dei milioni d’anni.

Ma mai hai visto nella nostra storia

Una barbaria simile e una simile vergogna! 

Paese mio, dai nemici minacciato!

Bandiera della verità la tieni sempre alta!

Bandiera della nostra guerra 

Lavata

Con le lacrime di sangue

Della nostra terra!

Falla trafiggere dai raggi di quel sole

Che potrà sconfiggere

Nemico maledetto e di raderlo al suolo!

Nemico che beveva come un mostro 

Il sangue del mio popolo,

Dei figli e dei madri…nostri!

Musa Dgialil

traduzione Ioulia Liakh

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