MALEDETTO L’UOMO…
Il sottoscritto non è uno psicologo ne un sociologo e men che meno uno psichiatra. Però da un po’ di tempo a questa parte mi sto dilettando nello studio dei comportamenti umani, come potrebbe fare un entomologo osservando le formiche nel loro habitat. E se noi immaginassimo l’Italia come un enorme formicaio l’entomologo di cui sopra noterebbe in modo distinto che la colonia di formiche osservate si è sempre comportata in modo logico, preciso e meccanico fino a che, per un qualche motivo, ha iniziato a manifestare comportamenti assurdi, illogici e contraddittori.
Fuor di metafora è lampante che io stia parlando degli italiani precipitati nell’emergenza socio sanitaria più di un anno fa e tuttora in corso. E questa emergenza ha evidenziato e messo a nudo gli anfratti più reconditi della psiche umana. Mi spiego. Dal Marzo del 2020 l’Italia si è scoperta una nazione popolata per almeno due terzi da ipocondriaci più o meno patologici. Grazie ad un sapiente uso dei mass media i cittadini italiani si sono trovati scaraventati, dall’oggi al domani, in uno scenario a metà strada tra girone dantesco e guerra nucleare. Dove in confronto l’epidemia di peste di manzoniana memoria pare una barzelletta.
Uno stato di emergenza sicuramente sovrastimato ad arte ma che ha permesso a milioni di italiani di trasformarsi in veri e propri zombies, morti viventi. Ovvero persone che paradossalmente per paura di morire hanno scelto di non vivere, rinunciando volontariamente alle più elementari libertà personali.
E questo comportamento irrazionale non è altro che il frutto di un’asfissiante e martellante narrazione mediatica, reiterata nel tempo, che ha fatto passare l’idea per cui il covid-19 sia una malattia a sé stante più letale e contagiosa della peste bubbonica. Mentre invece solo pochi ricordano che il cosiddetto covid-19 non è altro che un virus influenzale. Forse creato in laboratorio, probabilmente più aggressivo e invasivo di una normale influenza stagionale ma pur sempre di virus influenzale si tratta. E come tutti sanno, non sono io a dirlo, sono due i modi per approcciarsi ad una patologia. La cura e la prevenzione. Nel caso del covid, molto curiosamente, l’intero apparato dell’informazione mainstream coadiuvato da medici e scienziati ammantati di autorevolezza hanno bypassato la cura per puntare direttamente e decisamente alla prevenzione. Nei primi mesi della pandemia il sistema sanitario italiano si è trovato impreparato nel fronteggiare il virus. Sono stati commessi molti errori, si spera in buona fede, che hanno causato centinaia di morti. Ma col tempo, e a mente fredda, molti medici e scienziati hanno iniziato a studiare il virus, a conoscerlo meglio e di conseguenza a sperimentare le cure più efficaci. E grazie a Dio si è scoperto che il covid -19 si può curare! Anzi si è venuti a conoscenza che i metodi per guarire dal virus siano più di uno. Però, stranamente, la bella notizia che dal covid si possa guarire non ha ricevuto tutta quella diffusione massmediatica che avrebbe meritato. E anzi l’informazione omologata ai poteri forti ha continuato imperterrita a diffondere monotonamente i bollettini dei morti e dei contagiati come se nulla fosse. Gli scopritori dei rimedi anti covid non hanno mai ricevuto la copertura mediatica riservata ad altri loro omologhi medici. Insomma è parso di capire che la quasi totalità della comunità scientifica “ufficiale” abbia appreso con malcelato disappunto l’ipotesi che si possa guarire dal virus influenzale covid-19.
Ma come spiegare questo palese ostracismo nei confronti delle cure ai malati di covid? La risposta la troviamo nel fatto che, per una serie di svariate ragioni che non staremo qui ad elencare, la prevenzione deve avere la precedenza sulla cura, come detto prima. E quindi milioni e milioni di italiani dovranno vaccinarsi. Volenti o nolenti. Con le buone o con le cattive. Ma la campagna di massa vaccinale imposta dall’alto non ha incontrato quasi nessun ostacolo poiché, essendo gli italiani succubi dell’informazione mainstream e non avendo mai sentito parlare di cure contro il covid, si sono convinti che il vaccino sia l’unica soluzione e l’unica panacea contro ogni virus. Valutazione totalmente scollata dalla realtà, ovviamente. E in questa sede non ne spiegheremo il perchè. Ma è interessante evidenziare gli atteggiamenti contraddittori di gran parte dei cittadini italiani alle prese con la pandemia. Pensiamoci bene. Perchè il popolo italico, per mesi e mesi, si è prestato senza fiatare a sottostare a misure di sicurezza socio sanitarie inutili se non ridicole? La risposta unanime sarebbe:”Per la paura di morire e di nuocere al prossimo!”. Quindi gli italiani sarebbero stati mossi nei loro comportamenti da un incontenibile istinto di conservazione. Ma è curioso notare di come gli stessi italiani annichiliti e terrorizzati dall’idea di morire a causa di un virus sono gli stessi che hanno composto file chilometriche sotto il sole, sotto la pioggia, al freddo e al gelo, per farsi inoculare sostanze biologiche prodotte in fretta e furia, con ingredienti misteriosi e dagli effetti collaterali imprevedibili. Anzi il sottoscritto, chiedendo ad un pro vax duro e puro se non avesse paura di vaccinarsi con prodotti non ancora testati, si è sentito rispondere:”Beh…Cosa vuoi? Prima o poi tutti dobbiamo morire!”. Ma come? La morte per covid ti paralizza e quella causata da un vaccino no? Come si spiega questo approccio schizofrenico nei confronti della morte?
Penso che alla radice di questa contraddizione ci sia la profonda e progressiva scristianizzazione che sta uccidendo a poco a poco, come una metastasi, il mondo occidentale. E quindi quest’ultimo ha perso di vista la visione verticale e trascendentale dell’Esistenza, tanto cara a coloro che ci hanno preceduto nei secoli passati. Infatti il vero cattolico è cosciente di essere su questa terra solo di passaggio. Egli, puntando alla vita eterna, ritiene la vita terrena alla stregua di un breve e insignificante segmento posto lungo una linea infinita. Per l’uomo senza Dio, al contrario, la propria esistenza si racchiude tutta in quel misero segmento. E per esso è disposto a qualsiasi cosa, anche rinunciare alla libertà, come detto prima. Ma il rimuovere Dio dalla propria vita lascia un vuoto che inevitabilmente dovrà essere colmato da altro. E quell’altro si chiama Scienza, o almeno ciò che viene spacciata per tale. Quindi non è difficile capire che se milioni di italiani vivono, o sopravvivono, nella dimensione de “Lo ha detto la TV!” essi saranno disposti ad immolare ciecamente le proprie vite con i vaccini poiché “Lo ha detto la Scienza!”. Nel libro di Geremia si legge:”Maledetto l’uomo che confida nell’uomo, che pone nella carne il suo sostegno e dal Signore si allontana il suo cuore.” Quindi se Dio prova dispiacere per l’uomo che confida in un altro uomo, figuriamoci cosa potrà provare per colui che confida in un vaccino.
Alessio Paolo Morrone
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