COME UN COLPO DI CANNONE 2PT: LO #SPUTNIKV PROPRIO NON CE LO VOGLIONO FARE USARE, PERCHÈ? PERCHÈ DI MEZZO C’È UNA GUERRA FREDDA!
E per fortuna che Draghi, nel suo discorso al Senato di pochi giorni fa, aveva detto che il suo Esecutivo si sarebbe adoperato “per alimentare meccanismi di dialogo con la Federazione Russa”: è passata appena una settimana e l’Italia, da buona colonia Euro/Atlantista, ha eseguito in silenzio gli ordini di scuderia impartiti prima da Washington e poi trasmessi da Bruxelles, cioè, come se nulla fosse, ha rinnovato, anche questa volta insieme agli altri pecoroni europei, le sanzioni alla Russia.
Il tutto si è svolto nella lunga giornata del 22 febbraio quando i Ministri degli Esteri dei 27 Paesi dell’Unione Europea hanno dovuto attendere, fino al pomeriggio dello stesso giorno, per conoscere il parere vincolante del Segretario di Stato americano, Antony Blinken.
Noi de l’Ortis sapevamo già che sarebbe andata così – tant’è che, in passato, abbiamo fatto articoli a più riprese riguardo la volontà degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, di isolare prima la Russia e poi far collassare il regime di Putin – tuttavia avevamo sperato e speriamo ancora, che, a seguito dell’emergenza Covid-19, l’occidente, malato e sotto scacco, volesse farsi un bel bagno d’umiltà per ritornare a più miti consigli ed invece l’elezione di Bidin è stata e sarà, una vera e propria iattura per il mondo.
Infatti, durante l’era Trump, guidati dal motto “America First!”, gli Stati Uniti, hanno ripreso la corsa verso lo spazio – perché, fondamentalmente, la politica viene fatta anche attraverso le imprese spaziali, così come, la si fa, da sempre, tramite lo sport – mentre in politica estera si erano limitati unicamente ad alzare un po’ i toni ed a smuovere qualche unità militare di qua e di là dall’Atlantico, giusto per far contente le potenti lobby dei militari a stelle e strisce, ma nulla di che.
Con l’avvento di Bidin, invece, i toni non solo sono rimasti sempre gli stessi, se non addirittura peggiorati, ma dalle semplici minacce si è passati alle vere e proprie vie di fatto.
Così l’ordine diramato dalla Casa Bianca è stato quello di contrastare, a tutti i costi ed in tutti i settori, il vaccino Sputnik V e poco importa negli Stati Uniti se, nel mentre, in Italia piuttosto che in Spagna o in Francia, migliaia di innocenti cittadini possono perdere la vita. In fondo, per la Casa Bianca, “Parigi val bene una messa!”.
Ed allora eccoci qui, siamo gli unici che sembrano avere, ancora una volta, un minimo di raziocinio e di umanità, in questo mondo dove l’arbitrarietà e la follia dilagano.
A tal riguardo, giorni fa, ho personalmente indirizzato una lettera al Neo Premier Mario Draghi affinché si facesse carico, in sede europea, di attivare quei processi atti a far si che l’EMA potesse, nel più breve tempo possibile, autorizzare la distribuzione e somministrazione dello Sputnik V in Europa ed in particolar modo in Italia.
Tuttavia mentre il sottoscritto e la propria organizzazione, l’Associazione degli Italiani Amici della Russia, si battevano per questo obbiettivo, non solo l’UE pensava bene di rinnovare le sanzioni verso la Federazione Russa, ma, la Von der Leyen in maniera del tutto capziosa ed arrogante, in conferenza stampa, dichiarava: << Francamente ci chiediamo perché la Russia ci offra milioni di dosi quando non ha ancora vaccinato a sufficienza la propria popolazione >> ed ancora << chiederemo di poter ispezionare i siti di produzione di questo vaccino >>.
Quanta presunzione e falsità, anziché ringraziare Mosca per la propria disponibilità la si vuole discreditare e destabilizzare.
Sul versante della instabilità, poi, altri due fattori sono stati messi in campo dagli Euro/Atlantisti:
- Il considerare Navalny ed i propri collaboratori più stretti, degli oppositori perseguitati da Putin, mentre, come ben dichiarato da Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, questi, in realtà, non sarebbero altro che agenti al servizio della NATO, organizzazione, quest’ultima, che si è fatta carico di formarli ed istruirli sul da farsi, cioè, sul come destabilizzare uno Stato Sovrano come la Federazione Russa;
- L’innalzare il numero dei militari NATO presenti in tutti gli scenari che vedono quale protagonista la Russia, dall’Iraq, al confine con la Siria, ai Paesi Baltici, all’Ucraina.
Alla fine della fiera una cosa è certa, l’Italia, che ha sempre goduto di ottimi rapporti con il Cremlino, per colpa di altri, UE e NATO in primis, si sta pericolosamente e inesorabilmente, allontanando da Mosca con tutte le ricadute economiche negative del caso.
Tanto vale, a questo punto seriamente, non restare più in Europa, lo abbiamo visto con la BREXIT prima e con San Marino poi.
Infatti i Paesi che sono fuori da questa gabbia di matti hanno avuto tutte le possibilità per poter decidere del proprio destino non solo in ambito sanitario ma anche economico e geopolitico.
Noi, invece, che siamo sottoposti a questa garrota non abbiamo la libertà neanche di curarci nel modo che riteniamo più opportuno.
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