CON LA PIATTAFORMA ROBINHOOD, IL POPULISMO FINANZIARIO IRROMPE A WALL STREET. SPERIAMO CHE NON SIA LA SOLITA BOLLA.
Cosa ha in comune GameStop (la catena statunitense di rivendite di video game di prima e seconda mano con più filiali nella sola Italia, della stessa banca centrale sopravvissuta alla sua stessa utilità), con Top Glove, il colosso malese dei guanti di lattice più o meno chirurgici che oggi (primo febbraio per lo scrivente) ha messo a segno un rialzo del 14% ribaltando la tendenza al ribasso che si era manifestata dopo la scoperta dei vaccini?
Almeno per il momento, non certo l’entità della sua improvvisa, folle gloria borsistica: per GameStop parliamo di circa il 1400% nel mese di gennaio. Bensì l’essere entrambi, assieme ad altri targets davvero come in un videogioco finanziario simile a un videopoker, oggetti delle attenzioni di RobinHood. Ultimi interessi Blackberry e AMC, la catena di sale cinematografiche in intuitive braghe di tela; oltre che le quotazioni dell’argento.
RobinHood è sostanzialmente un sito finanziario e di trading come tanti, ma con una particolarità alquanto folle per un estraneo al Sistema dell’ alta finanza e della speculazione borsistica: fa da garante delle operazioni dei traders nei confronti della cassa di compensazione.Vlad Tenev, è uno dei due promotori della piattaforma che fa da garante delle operazioni dei traders nei confronti della cassa di compensazione.
E coordina e indirizza le mosse di una miriade di microinvestitori, che come un branco di cavallette, insetti abbastanza innocui ma singolarmente persino letali se a sciami, coordinano i loro sforzi sui titoli che offrano caratteristiche di sottostima speculativa per le manipolazioni mercatistiche dei grandi fondi speculativi (hedge funds) o dei vari Soros, Rotschild ecc., grazie all’ enorme leva dei capitali impiegati. Ma anche, come nel caso di AMC, oggettive difficoltà di conti.
E laddove la legge della domanda e dell’offerta non sia sufficiente, gli “squali” o “lupi”, fate voi, ricorrono a mezzi più artificiosi e spesso vietati almeno in contingenze critiche, come la vendita allo scoperto. Per contrastare queste infernali macchine di guerra dei soldi, ovviamente, Tenev ha bisogno di garanzie…..per garantire.
E il consorzio che ha garantito il finanziamento è guidato da JP Morgan e composto da Goldman Sachs, Morgan Stanley, Barclays e Wells Fargo. Tutti i Big di Wall Street, insomma, decisi con molto pragamatismo presente molto più nel mondo dei soldi che del politicamente corretto della politica a cavalcare l’onda dei Robinhooders, avventurieri totali da poltrona e pantofole grazie alla scarsità dell’ impegno singolo (almeno al momento).
Certo, c’ è il rischio che qualcuno resti col cerino in mano: mi insospettisce, e molto, la comparsa nell’ affare degli squali suddetti.
Mi sembra però un ulteriore segno di insofferenza del Popolo verso le presunte, sedicenti elites: populismo applicato alla Finanza. Insomma, l’ idea di fondo, aldilà dei tecnicismi da trading, è difendere il proprio investimento con l’ unione delle forze (e tasche dei piccoli) e “giocare in borsa” ad armi quasi pari, o almeno non nulle, rispetto ai “padroni del vapore”.
Se il film che sta andando in onda è “Il lupo di Waal Street” o “Una poltrona per due” è presto per dirlo.
A. Martino
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