AHI SERVA ITALIA, SENZA VERGOGNA!
Come abbiamo più volte scritto su questo nostro giornale, la classe dirigente della Repubblica Italiana, in maniera piuttosto baldanzosa e solerte, sta spingendo sull’acceleratore per far sì che il nostro Paese, da qui a pochi anni, si disciolga totalmente all’interno dell’Unione Europea.
Di sicuro il Sommo Vate, Dante Alighieri, vedendo e udendo, dall’alto dei cieli, ciò che sta accadendo a Roma, in quel di Ravenna si starà rigirando nella tomba.
Infatti, la nostra penisola che, con il passaggio dalla Prefettura del pretorio d’Itala al Esarcato, restò divisa per ben XIII secoli, oggi, dopo appena 160 anni di ritrovata Unità, non vede l’ora di cadere nuovamente tra le braccia degli stranieri per essere ancora una volta: << serva … di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello! >>.
D’altronde, se non fosse così, come potrebbe mai un’ufficiale della Marina Militare, prestato alla politica, aderire ad un Gruppo Parlamentare denominato “Europeisti Maie Centro Democratico”?
Un tempo i militari che si ritrovavano a ricoprire dei ruoli in ambito politico erano tutti, sotto il profilo patriottico, dei conservatori, dei nazionalisti, nel senso che per loro era impensabile pensare o anche solo immaginare, un’Italia territorialmente divisa o diluita all’interno di un’altra organizzazione internazionale.
Certo, quelli erano uomini che si arruolavano esclusivamente per un’ideale e non certo, – come accade ahimè oggi giorno in un numero sempre più vergognoso di casi – per potersi permettere un tenore di vita agiato dato non solo dalle tutele riconosciute a tutti gli statali, quanto da dei veri e propri privilegi rappresentati, ad esempio dal:
- Diritto al pensionamento anticipato rispetto a tutti gli altri lavoratori;
- Uso delle foresterie sparse nelle più belle località turistiche d’Italia;
- Riconoscimento di varie invalidità discutibili a seguito delle cosiddette cause di servizio;
- Poter acquistare prima e seconda casa grazie alle varie missioni internazionali.
Insomma nell’anno di grazia 2021 è normale e giustificabile, che si imbracci il fucile più per la pancia che per il cuore ed ecco spiegato anche il motivo per il quale, quando a morire in missione o in servizio, sia un milite, si usi il termine improprio Eroe.
Noi ultimamente ahimè stiamo abusando e travisando questo nobile termine.
Eroe è chi dà prova di grande abnegazione, spirito di sacrificio e di coraggio, per la salvaguardia di un nobile ideale o un importante causa, non chi, sfortunatamente muore, nell’adempimento del proprio dovere.
Ciò è talmente vero che se così non fosse allora potremmo considerare eroi anche tutti quei lavoratori morti nei vari cantieri perché costretti a fare turni massacranti o perché necessitati, a costo della propria incolumità, a lavorare in condizioni di scarsa sicurezza e tutto per mantenere le proprie famiglie.
Perché dunque, quando muore un lavoratore, ad esempio, asfissiato in un silos che stava tentando di ripulire, non parliamo di eroe?
Semplice, perché, questa è la società che manda in Parlamento degli individui solo perché hanno detto una frase che è diventata un tormentone, o trasforma delle avvenenti influencer in provette speaker radiofoniche per il solo fatto che il loro lato B ha ricevuto più like del profilo di un ricercatore molecolare.
Quindi di che cosa ci vogliamo stupire?
Io non mi stupisco più di nulla, ciò che scrivo e dico lo faccio solo per tenervi aggiornati su ciò che i poteri forti hanno in serbo per noi, in modo che, quando sarà l’ora, saremo capaci e pronti nel dare un’adeguata risposta al sistema.
La terza fase, quella cioè in cui l’Italia sarà gestita direttamente dalla Trojka, Conte Ter o non Conte Ter, è ormai giunta.
Draghi non sarà meglio di Conte, così come il Conte Giallo/Fucsia non è stato meglio di Monti, ecco perché l’unica risposta possibile continua ad essere l’uscita immediata del nostro Paese dall’Unione Europea, dall’Euro e dalla NATO.
Chi è con noi questo già lo sa, chi invece è contro di noi lavora, in maniera più o meno consapevole, non certo per il bene dell’Italia ma per quello della Germania, della Francia, della Turchia e degli Stati Uniti.
In tal caso che Dio abbia pietà delle loro anime.
Lorenzo Valloreja
Quanto hai ragione Lorenzo! Purtroppo la storia, anche se sotto forme apparentemente diverse, o che i più non riescono a vedere come minacciose, torna a ripetersi..
E “il bel paese là dove il si sona” sprofonda tristemente ancora una volta nella schiavitù,e temo non sarà per poco tempo…