OGGI LA PROTESTA “IO APRO”. E VITTORIO SGARBI TUONA: “APRITE”!
E’ prevista per oggi una iniziativa di pacifica disobbedienza civile, in cui gli operatori e imprenditori della ristorazione, si rifiuteranno platealmente di chiudere i loro esercizi dalle 18, come dovrebbe essere da diktat governativo.
Come gli è solito, con irruenza, generosità e sprezzo di ogni legalista e poliziesca conseguenza, Vittorio Sgarbi si è gettato nella mischia a mezzo video in Rete. Con ovvio scandalo dei non pochi ultrà del sanitarismo, e in genere della correttezza politica e della Sottomissione, mentale prima ancora che giuridica.
In effetti, crea perplessità il certo assoggettamento di questi poveri lavoratori, a cui va la totale nostra solidarietà, a multe irrogate anche agli avventori (che si impegnano a tutelare tramite team di legali come sé stessi; infatti sappiamo bene a quali censurabilità costituzionali gli atti di imperio in questione si espongono).
Potrà sembrare a qualcuno eccessiva la frequente attenzione che riserviamo alle parole e alle iniziative di Vittorio Sgarbi. Ma non è questione di simpatia intellettuale, umana e politica che pure vi è per fatti concreti, come i lettori de L’Ortis dovrebbero ormai ben conoscere. E’ che, in pratica, solo lui si batte con tanto coraggio, convinzione e visibilità, con la parola e la solidarietà dei fatti, senza ipocrisia e passi felpati vari, contro la dittatura tecnico-sanitaria!
Ecco come ha incoraggiato la civile, pacifica e disperata protesta:
“Io apro, questo il vostro grido di guerra: voi aprite e io sarò con voi. Aprite! E chi vi dice chiudi, mandatelo a fare in c.…”.
Sgarbi, egli stesso “bippando” gli
epiteti e gli insulti del video, continua: “Deve essere
un’insurrezione, le multe gliele faremo mangiare“, tanto per essere
sfumato…. E ricordando le multe a sé stesso per aver cenato diverse volte in
ristoranti oltre l’orario del cosiddetto coprifuoco, aggiunge: “Hanno
multato me. Il prefetto, il questore, i carabinieri, ma chi sono, come si
permettono? Io sono lo Stato, perché rappresento un pensiero che corrisponde
alla Costituzione. Voi siete lo Stato, le leggi devono essere regole perché voi
possiate lavorare, non per impedirvi di lavorare!“.
“Abbiate il coraggio di aprire
-incalza Sgarbi– dalle 18 aprite i vostri ristoranti. Io e tanti deputati
saremo con i 20mila, i 30mila, i 40mila che apriranno“, aggiunge.
A. Martino
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