CONTE AFFOSSATO DALLA STORIELLA DELLE IENE? MA PER FAVORE…!
Mi corre l’ obbligo, come si direbbe nel giuridichese ovviamente ben noto a Giuseppe Conte, di fornire un aggiornamento del mio articolo IL MISTERIOSO BORSONE DA PALESTRA DELLA COMPAGNA DI GIUSEPPE CONTE del sette novembre. Ai margini infatti dell’ ennesima presentazione a reti unificate dell’ ennesimo editto (DPCM) del tre dicembre, che regolerà il prossimo futuro periodo natalizio, non solo il Conte si è speso in una incredibile e rammaricata giustificazione causa liberaldemocrazia (!) della impossibilità di irrompere in casa per verificare “assembramenti”; pur se contraddittoriamente minacciando il TSO per chi rifiutasse il vaccino o non so chi altri. Ma sollecitato dai giornalisti, ha fornito suoi chiarimenti in merito a quanto sopra.
“Ho subito per la prima volta attacchi personali, hanno coinvolto la mia compagna Olivia Paladino e questo dispiace molto. E’ stato detto che siamo stati a cena il 31 ottobre, il giorno dopo un Dpcm: sarebbe stato molto scorretto e infatti non è vero, è falso e diffamatorio. Poi c’è stato un esposto di un deputato di FdI per uso improprio della scorta, non è vero. La scorta non era lì per la mia compagna, era lì per me, ero lì a venti metri e aspettava che scendessi. Voglio aggiungere che l’uomo della scorta che è intervenuto lo ha fatto perché c’era trambusto”.
Sembra quindi che si sia trattato di una sorta di mantenimento dell’ ordine pubblico; però la versione fornita dal ministro dell’ Interno dott.ssa Lamorgese nel question time alla Camera del due dicembre, è più esauriente.
«La signora Paladino, uscita a piedi dal palazzo, e immediatamente inseguita dalla troupe televisiva, decideva per sottrarsi alle insistenti domande dell’inviato di rifugiarsi all’interno dell’attiguo supermercato, raggiungendo il fondo del locale. A questo punto il titolare del negozio richiamava l’attenzione dell’operatore della scorta avvertendolo di aver chiesto all’inviato tv di uscire dall’esercizio, tenuto conto che il loro ingresso era avvenuto al solo scopo di ottenere dichiarazioni dalla signora Paladino. La signora Paladino appariva chiaramente turbata, sicché uno degli operatori addetti alla tutela, coadiuvato da due colleghi, provvedeva esclusivamente ad accompagnarla verso l’abitazione, distante poche decine di metri, dove peraltro in quel momento si trovava il presidente del Consiglio. La troupe televisiva continuava comunque a seguire la signora Paladino e a porre insistenti domande senza tenere conto del turbamento e della sua volontà di non rilasciare dichiarazioni, desistendo solo a pochi metri dall’abitazione, da cui poi si allontanava spontaneamente». Lamorgese ha infine precisato che «la persona alla quale la signora Paladino prima di lasciare il negozio ha consegnato una borsa non era un operatore del servizio di tutela del presidente Conte bensì uno dei titolari dell’esercizio commerciale».
Insomma, se qualche ipotetico spunto di illegittimità in tutta la vicenda vi sia, a mio modo di vedere potrebbe essere nelle premure per il turbamento della dott.ssa Paladino. In quanto poi al contenuto del borsone “da palestra”, non si saprà mai…e se pure si sapesse?……
Insomma, non mi pare che sia proprio roba del genere, quella da imputare al Conte. Anche perché forse a qualcuno sfugge che la leadership di un Nuovo Ordine mondiale incaricata della gestione delle cose italiane, non è certo per un misero borsone forse contenente una tuta da palestra o per l’ eccesso di zelo (o servilità) di qualche stipendiato dello Stato, che può essere messa in crisi. Non sottovalutiamoli, o almeno non sottovalutiamo i pupari che tirano i fili di tutto il “teatrino”!
A mio modesto e sommesso avviso, si farebbe meglio a contrastare “metro per metro” la quotidiana violazione “liberaldemocratica” della Costituzione da parte della dittatura tecnico-sanitaria (tanto liberaldemocratica da consentire cenoni di Capodanno solo in alberghi di montagna o addirittura della propria città, ma chiusi nella propria camera).
A. Martino
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