Spread, rating, outlook….ma che diavolo significa, in pratica, tutto ciò?
Abbiamo appreso che Standard&Poor’s conferma a mercati chiusi (cioè borse mondiali inattive), il rating dell’Italia lasciandolo a BBB (a lungo termine), dunque a due gradini dal “non investment grade”. Conferma anche per l’A-2 (la “pagella” a breve termine). Invece, la suddetta agenzia di rating abbassa l’outlook da stabile a negativo. La mossa sull’outlook assegna all’agenzia il potere di abbassare il rating nei prossimi 24 mesi (bontà sua, perché non tra sei o dodici?). E cosa poi dire , dell’ormai mitico spread , che forse lunedì si impennerà o forse no ? Per non parlare dei CDS o credit default swap.
Insomma, cosa significano per noi e la nostra Patria, in pratica e senza tecnicismi e accademismi, queste e analoghe tecniche anglofone sostanzialmente esoteriche pure per molti italiani medi, e di media cultura ? Significa che l’istanza massima delle politiche economiche e dintorni degli stati che un tempo si dicevano “indipendenti e sovrani” dipende da società private (agenzie di rating) che valutano la affidabilità degli stati nel rimborso dei titoli di stato (i nostrani BOT, BTP o CCT ), e nel pagamento dei rispettivi interessi. Ciò in base alle politiche di bilancio e finanziarie, che peraltro gli stati aderenti all’Euro hanno accettato di sottoporre ai parametri cosiddetti di Maastricht, dal nome della città olandese dove i superficiali statisti (!) europei apposero la firma di sottomissione alle valutazioni eurocratiche che oggi, pur mantenendosi il nostro deficit ben sotto il tre per cento, fanno a loro volta calare la scure sulla nostra legge di stabilità (un tempo detta finanziaria). Ebbene, questo rating (o voto in pagella) all’ Italia è di due gradini sotto l’orrido “non investment grade”, che significa : non comprate i titoli di stato di quell’emittente, sono “spazzatura”. Tra l’altro, la previsione di insolvibilità anticipa l’insolvibilità stessa praticamente col medesimo effetto: infernale…. L’outlook poi, è la generale impressione di andamento di un sistema paese: outlook negativo significa che si sta messi male, e che il censore , se non cambi registro, ti farà precipitare nell’inferno degli emittenti titoli – spazzatura. Ovviamente, tutto questo si riflette sul mercato dei titoli di stato, che è primario e secondario. Il primario è il collocamento stesso dei titoli dello stato emittente, il quale, più ha un bel voto in pagella, più bassi interessi offrirà, e viceversa; e qui viene in campo lo spread ovvero il differenziale di rendimento tra Bund decennale della Merkel e l’analogo BTP del governo giallo verde. Spread a trecentoventi vuol dire che l’ Italia è costretta a pagare il tre virgola venti per cento di interessi in più sulle nuove emissioni . Con intuibili, ovvie ripercussioni sulle esigenze di cassa dello stato e sulle prospettive fiscali.
Ma anche il mercato secondario, che è quello relativo all’acquisto e vendita dei titoli già emessi, ha delle belle (o brutte ripercussioni, dipende dai punti di vista speculativi) : il taglio minimo di mille euro di un BTP che avessi comprato all’emissione credendo di dormire sonni tranquilli, ora , potrebbe anche valere ben meno di novecento, a seconda della durata e degli interessi pattuiti.
Parlavamo prima di speculazione : uno dei suoi vertici in materia lo raggiungono i citati CDS, che sono nient’altro che delle scommesse sul “rischio Paese”; ebbene, quelli sull’Italia stanno conoscendo, purtroppo, un notevole apprezzamento.
Da tutto ciò, amici de L’Ortis, si evince l’ormai pericolosissimo e inedito ruolo della finanza nella vita e nel destino dei popoli, segnatamente nell’ambito europeo. Esso è infatti condizionato da una moneta artificiosa e capestro imposta dalla Germania, molto simile a un marco mimetizzato, e da cui però, uscire è realisticamente difficile e pericolosissimo; persino più del rimanervi legati.
Il grande provocatore Cattelan fu proprio profeta, nel collocare quel ditone in piena Piazza Affari, cioè davanti al tempio italiano della finanza, che è la Borsa di Milano.
Antonio Martino
Condivido quasi del tutto l’impostazione dell’articolo, tra l’altro molto ben scritto. Questa è una testata on-line “fuori dal coro” e ciò non può che essere positivo. Ritengo utile e necessario il recupero della nostra sovranità nazionale, dei nostri valori europei fondati sul Cristianesimo, che sono poi le nostre radici. Contesto fortemente questo asservimento economico operato attraverso tecniche finanziarie frutto di un liberalismo e mercantilismo sfrenato. Tanti auguri per il futuro !!!
Grazie Mario per la stima manifestataci. Comunque la miglior cosa che tu possa fare per dare una mano alla nostra testata indipendente è farla conoscere ai tuoi amici. Il passa parola è il miglior biglietto da visita. Grazie