BENE IL 10 OTTOBRE MA I SOVRANISTI DEVONO ESSERE UNITI CERCANDO, MAGARI NELLA RUSSIA DI PUTIN, UN VALIDO ITERLOCUTORE

Il fatto che il 10 di ottobre, a Roma, ci siano state diverse manifestazioni sovraniste non può che renderci felici perché è la prova provata che il Paese è ancora lungi dall’essere completamente assopito su posizioni “Eurortodosse”: l’Italia ha necessità di Uscire dall’Unione Europea per motivazioni geopolitiche ed economiche, e questa esigenza è fortemente percepita da molti cittadini, più di quanti i cosiddetti giornali mainstream possano immaginare.

Tale manifestazione di volontà, infatti, non è poi così scontata se si analizza il risultato del voto referendario riguardo il taglio del numero dei parlamentari e la recente netta vittoria del Centro-Sinistra alle elezioni amministrative sia in ambito Regionale che Comunale.

Grazie a questi responsi elettorali il Governo è uscito praticamente rinforzato e, siccome la politica si fa con i numeri, chiedere le dimissioni dell’Esecutivo Conte, con queste premesse, è non solo fuori luogo, ma da matti.

Ma, detto questo, i problemi dell’Italia, per quanto ne sappiamo noi, non sono di natura elettorale o se preferite di gestione del potere, quanto di origine Geopolitica e di sistema.

In altri termini, per risolvere l’attuale empasse economica, politica e culturale, urge un cambio di Alleanze Internazionali e di ricollocamento strategico ed il primo passo, per raggiungere questi obbiettivi, è Uscire, senza se e senza ma, dall’Unione Europea.

Per fare ciò, come abbiamo più volte già detto, non occorre prima eleggere dei Parlamentari Sovranisti e poi portare fuori il Paese dall’Unione, semmai bisogna fare il contrario: FARE USCIRE, IN UNA PRIMA FASE, L’ITALIA DALL’UNIONE EUROPEA E SOLO DOPO ELEGGERE LA CLASSE POLITICA CHE TRAGHETTERÀ IL PAESE VERSO ALTRI LIDI.

Ora, fatta questa premessa doverosa e

Viene da chiederci: Ma era proprio necessario, anche in questa occasione, dividersi e creare tanti distinguo?

Ma secondo voi, il sovranismo, con tutti questi personalismi e particolarismi, riuscirà mai a traghettare il Paese fuori dall’Unione Europea?

Stante così le cose, secondo noi no!

L’unica cosa che potrebbero fare tutti i sovranisti per essere uniti e raggiungere il fatidico obbiettivo, cioè quello dell’ItalExit, è solo quello di promuovere un Referendum Nazionale o una Petizione Nazionale, per chiedere in maniera ufficiale ai cittadini se vogliono restare o meno, nell’UE.

Il resto, sinceramente, a nostro modo di vedere, “lascia il tempo che trova”.

Se poi non si ha il coraggio di percorrere realmente l’uscita perché si ritiene che sia ormai tutto compiuto e irreversibile voglio citare l’esempio che ci viene dato dal principale avversario ed antagonista dell’Italia nel Mediterraneo, la Turchia di Erdogan.

Ebbene, la Turchia, sul finire della Prima Guerra Mondiale, era un Paese al collasso sulla cui integrità territoriale nessuno avrebbe scommesso un centesimo e nonostante questo pur avendo vissuto tutta una fase anonima nel corso del restante 900 è riuscita grazie alla lungimiranza, alla scaltrezza, ed alle capacità visionaria di Erdogan, a tornare protagonista dello scacchiere mondiale.

Ankara, ad esempio, è parte integrante della NATO, dialoga fortemente con l’UE, ma conduce una politica estera a tutto discapito dei suoi alleati ufficiali, Grecia ed Italia in primis.

L’Italia, al contrario, è inserita nel medesimo scacchiere, ma, vive la propria appartenenza a taluni organi internazionali, come l’UE e la NATO, in maniera del tutto succube ed irrazionale.

Ora i “fondamentali” dell’Italia sono di gran lunga superiori rispetto a quelli della “Sublime Porta” quindi non si capisce perché se la Turchia può fare il buono ed il cattivo tempo nel Mediterraneo il nostro Paese non possa fare altrettanto.

In altri termini oggi più che mai la VOLONTÀ  È POTENZA!

Basta scegliersi il giusto partner internazionale e tutto può diventare possibile.

Per noi de l’Ortis il solo alleato possibile è, e sarà sempre, la Russia di Putin, ora vediamo quando lo capiranno anche gli altri sovranisti.

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