RADIO LISSA: TRA BRIATORE IN FIN DI VITA E L’IMMUNITÀ DEI MIGRANTI ALLO STESSO COVID C’È UN MARE DI FAKE NEL MEZZO
“Briatore è in fin di vita ricoverato al San Raffaele causa Covid-19”, così si sono precipitati ad annunciare diversi telegiornali nazionali spinti dalle solite veline governative che volevano montare il caso, salvo poi, dopo un giorno, non dico smentire la notizia, quanto, con nonchalance, “rilanciarla” con toni affievoliti: “Briatore è ricoverato al San Raffaele a causa del Covid, le sue condizioni sono buone!”. Ma siccome si sa che le bugie hanno sempre le gambe corte, ecco che, poche ore fa, è saltata fuori la verità: Briatore è stato ricoverato d’urgenza al San Raffaele a causa di una grave prostatite ed è in isolamento come da protocollo AntiCovid.
A questo punto le polemiche si sono placate?
Per nulla affatto! E perché?
PERCHÉ L’EMERGENZA COVID NON È UN’EMERGENZA SANITARIA QUANTO POLITICA.
Ecco allora dalla rete alzarsi e scatenarsi i soliti ultrà del politicamente corretto o se preferite dei governativi, i quali, tralasciando la buona educazione e il comandamento dell’amore universale, hanno augurato ogni male e la più tragica delle conclusioni a chi, come Flavio Briatore, è stato critico nei confronti dell’Esecutivo Conte.
Questo giornale non è un organo negazionista, qui nessuno sta dicendo che il virus non esiste, semplicemente vogliamo affermare, come facciamo ormai da tempo, che la situazione in Italia è sottocontrollo e in conseguenza di ciò non ha più senso mantenere il distanziamento sociale e con esso impedire i pubblici assembramenti.
Perché dunque non possiamo tornare a scendere in strada per manifestare le nostre esigenze politiche e quindi tornare a fare opposizione seria?
Quindi in altri termini: no political demonstrations, no Covid!
Ma fortunatamente noi qui siamo in Europa e – per quanto, in questo continente, certe influenze orientali abbiano sempre più peso – il principio di Voltaire secondo il quale: “Non condivido le tue idee, ma mi batterò fino alla morte affinché tu possa esprimerle” è ancora la conditio sine qua non della nostra società.
Non si capisce dunque perché, non solo non si possa dissentire dalla narrativa ufficiale – come è capitato in questi giorni anche a Miguel Bosé, reo, secondo Twitter, di diffondere, come il Presidente Trump, fake news riguardo il Covid – quanto di contestare, se il Virus è così pericoloso come afferma il Governo, la gestione degli Hotspot siciliani, veri e propri luoghi di detenzione promiscui e superaffollati.
Perché il mainstream se la prende tanto con Musumeci?
In fondo delle due è l’una:
- O il Virus non esiste ed allora i migranti possono essere stipati negli Hotspot, ma questo comporterebbe anche il ritorno alla normalità con nessuna preclusione agli assembramenti ed alle manifestazioni politiche in primis;
- O il Virus è pericolosissimo come dicono ed allora noi rinunciamo alle nostre libertà ma, è altresì evidente che, a questo punto nessun migrante potrebbe più entrare in Italia perché è ugualmente pacifico che tra questi sfortunati – i quali hanno attraversato, dopo mille peripezie, un intero continente funestato dalle più grandi carenze sanitarie per giungere qui in Italia – vi siano dei soggetti malati, a meno ché, non si voglia sostenere che il Covid sia razzista e quindi attacchi esclusivamente l’uomo bianco.
Dunque, che la misura del distanziamento sociale, in questo momento storico, stia riprendendo piede per motivazioni esclusivamente politiche è sotto gli occhi di tutti ed ecco perché un attore del calibro di Enrico Montesano si è fatto promotore di un’iniziativa che in rete è subito diventata virale ed alla quale noi plaudiamo: la lettura di alcuni brani del filosofo Giorgio Agamben.
Concludendo, il problema non è il Covid, ma la volontà di determinati gruppi politico/finanziari di usare il Virus per imporre un vero e proprio regime dittatoriale in stile “Grande Fratello”.
A tutto questo noi dobbiamo dire no, come dobbiamo dire no al referendum confermativo riguardo il taglio dei parlamentari.
Infatti, la risposta per semplificare la politica, contenere i costi ed aumentare la trasparenza, non è quella di ridurre il numero dei rappresentanti ma semplicemente, da una parte, di ridimensionarne le indennità e dall’altra, di reintrodurre le preferenze, abolendo i listini.
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