TROPPA AMBIGUITA’ DELLA DESTRA COSIDDETTA SOVRANISTA DINANZI ALLA TRAPPOLA DELL’ EUROCRAZIA DETTA RECOVERY FUND. GIUSEPPI SALVATORE DELLA PATRIA? POSSONO TENERSELO….

Cari amici de L’ Ortis, ricordate quando in pieno lockdown (o arresti domiciliari di massa) diversi esponenti di partiti nazionali definiti “sovranisti”, in sedi istituzionali come i Comuni, rimuovevano le bandiere dell’ Unione europea che campeggiano dappertutto accanto al tricolore (obbligo inserito ormai da tanti anni, alla chetichella e senza un vero percorso normativo) ? Dove sono andate a finire? Secondo me, sono state rimesse al loro posto, anzi le hanno sostituite con drappi nuovi di stampa e dai colori più smaglianti.

Si è comunque suggerito a qualche ragazzotto dalla testa rasata un modo carino per sporcarsi la fedina penale (quella bandiera, piaccia o no, è emblema dello stato come il tricolore e penalmente tutelata) : mi viene in mente Gianfranco Fini, che dall’ animare cori “duce duce” a braccio teso passò, pur disastrosamente, alla candidatura a De Gaulle italiano. Risultato: lui a godersi (si fa, per dire, con le grane giudiziarie che gli si sono create non per l’ Idea ma per la Moneta e per quella cosa che tira altrettanto se non più) la pensione di parlamentare; e qualche povero idealista ancora alle prese con le conseguenze nella propria vita di aver seguito lui e quelli come lui. Essendo della classe 1964 testimone degli anni di piombo ne so, e ne ho visto, qualcosa.

E ricordate la copertina di Panorama che strillava, se non altro incautamente, “La fine dell’ Europa”? Di sicuro prontamente passata in archivio di redazione, con qualche imbarazzo del direttore Maurizio Belpietro, che pure riteniamo tra le massime voci di indipendentismo ed extra coralità.

Tutto per delle parole poco carine di Christine Lagarde presidente della BCE nei confronti del famigerato spread BTP-Bund tedesco. Eh, come siamo suscettibili…! E’ bastato che la BCE (l’unica istanza eurocratica che maneggia soldi veri) precipitosamente si correggesse continuando a comprare BTP per tenerne su il valore artificiosamente, e un video della baronessa von der Leyen in cui, in italiano (udite udite mica nella vera lingua ufficiale che è l’ inglese ma con cadenza teutonica seppur flautata da vera gran signora) dichiarava tutto il suo amore e sollecitudine per l’ Italia, affinché si tornasse, e con entusiasmo, nei ranghi.

E ora ? MES di là sì o no; Recovery Fund di qua , sì di sicuro come già concordato la settimana precedente nel bel castello tra l’avvocato di Volturara Appula e la ex dirigente del partito unico della Germania Est ma non prima di uno stucchevole gioco delle parti tra i cattivoni avaracci del Nord e la gente “che si gode la vita” del Sud pur costretta a elemosinare per ortodossia europeista. Anche se finiranno per decurtare le pensioni per pagare quanto prestato, e dovranno fare le solite “riforme” per sdebitarsi dei contributi a fondo perduto che arriveranno, se arriveranno, nel 2021.  Quindi, tutto a posto no? Ci siamo fatti valere, ma mica volevamo uscire dall’ Europa, o no? Va bene alzare la voce, quando ci vuole ci vuole…ma chi ci crede sul serio? Qualche pazzo, ma dai…ma come si fa, fuori dall’ Europa….

Beh, allora siamo tra quei pazzi, annotatevi pure i nostri nomi, non ci possiamo fare nulla: siamo italiani, ed europei pure, ma assolutamente non europeisti. L’ Unione europea non è la nostra patria, alla pari della Finlandia o della Danimarca. Vogliamo riprenderci la sovranità persa (soprattutto quella monetaria), stabilire rapporti fraterni e di reciproca convenienza con tutti i popoli, europei e non. Da questa trappola di parassitismo  mondialista e campo di sterminio antropologico detta Unione Europea usciremmo anche entro mezzogiorno o mezzanotte. Penso di essere stato chiaro e sintetico. E se ancora qualcuno avesse dei dubbi sulla nostra estrazione culturale, sappia che, almeno nella mia biblioteca, non solo non vi è un testo di Romano Prodi, ma nemmeno di Altiero Spinelli o di Ernesto Rossi come neanche di Giuseppe Mazzini . Insomma, estraneità totale e direi “certificabile” dalle parti de L’ Ortis al “sogno europeo”. Conosciamo, e rispettiamo anche, pur essendo lampante la loro matrice massonica, elitaria e mondialista, queste visioni; ma esse semplicemente non ci appartengono e non ci interessano.

Tutto ciò premesso, abbiamo notato con delusione profonda che qualcuno, a destra presunta sovranista, sperando forse di accreditarsi presso i salotti buoni della stampa main stream, e spinto a ciò dal timore di perdere posizione nella trappola di quel “fantaparlamento” che sono i sondaggi sulle intenzioni di voto, si è messo (o messa) a fare il patriota responsabile e il “bravo oppositore” magari fabbricante di stampelle, non si può mai sapere. Vedi dichiarazioni parlamentari sia di Giorgia Meloni che di Daniela Santanché che tanto apprezziamo e stimiamo, politicamente e umanamente, ma che proprio non possiamo seguire sul terreno maleodorante degli apprezzamenti a Giuseppi per “essersi battuto” per l’ Italia.

E quando la senatrice Santanché parla di “maglia della nazionale” da sostenere sempre, le facciamo sommessamente notare che se questa squadra è fatta di mercenari che usano il tricolore come acchiappagonzi, e che se questi mercenari le partite se le comprano e se le vendono, parlare di orgogliosa coesione nazionale non ha alcun senso, e gli spalti dello stadio devono rimanere vuoti, proprio come ora e da DPCM avviene nella realtà.

A.Martino

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