PER LA DITTATURA TECNOSANITARIA, GLI HOTELS FANNO UN AFFARE A STAR CHIUSI. E MASSIMO GLIETTI ASFALTA IL VICEMINISTRO DI STEFANO.
La “decrescita felice” sembra proprio un concetto cardine del grillismo, ottimo dialetticamente e opportunamente declinato in tempi di vacche magre e crisi come questa, se non di rischio mortale per il sistema Paese stesso: peccato però che, passando dalla dialettica se non dalla pura e semplice retorica alla sostanza, si corra il rischio che qualcuno chiami il 118 per manifesta confusione mentale.
E sì, perché dire che in tutto questo casino (il termine non è accademico, ma in fondo un eufemismo date le circostanze) i nostri alberghi ci stiano “guadagnando” è oggettivamente folle. E La stranissima teoria di economia aziendale è stata esposta dal viceministro degli Affari esteri Manlio Di Stefano durante la trasmissione Non è l’ Arena di Massimo Giletti su La 7: “ “Ma anche se noi avessimo detto agli alberghi ‘rimanete aperti’, sono chiusi i flussi turistici dagli altri Paesi…quindi con cosa riempivano le camere? Lasciatemi dire che paradossalmente hanno risparmiato a stare chiusi in questo momento. Dal 3 giugno riapre la mobilità dentro l’Europa e la prima fonte turistica italiana sono i tedeschi, che torneranno in Italia…“.
A questo punto, Massimo Giletti sbotta sacrificando, ammettiamo pure, un pizzico di professionalità a favore della spontaneità e della sensibilità da italiano, e da figlio di imprenditore; e non credo che l’ editore di La 7 gliene voglia….: “Scusa, ma se oggi l’Austria addirittura dice che non riapre le frontiere…lei è vice ministro degli Esteri e allora deve andare dall’Austria a dirgli ‘ma che c..zo fate!’. Questo è l’atteggiamento, perché se questo Paese non lo aiutate a certi livelli, salta in aria…capisce?!”. In effetti: già è arbitrario e mentalmente pigro pensare che, anche per i problemi della Germania stessa non certo immune dalla pandemia, i flussi turistici siano quelli abituali, ma rendersi che conto che Austria, Germania e Svizzera tengano aperti i confini interni al loro blocco e non quelli verso l’ Italia non significa nulla, quindi?
Di Stefano, preso in contropiede dai nervi di Giletti, replica debolmente che non si può “imporre una strategia” all’ Austria e il grande chef Gianfranco Vissani presente in studio, tanto per caricare ulteriormente ma con semplice buon senso chiede al povero Di Stefano: “Di Stefano, ma chi glielo ha detto che i tedeschi tornano in Italia? E poi, ma è vero che avete dato 6,3 miliardi alla Fiat?”.
Ad essere onesti, comunque, bisogna notare che #andràtuttobene è assai meno diffuso nella propaganda governativa; e che se al posto del vice ci fosse stato il titolare della Farnesina, le cose non sarebbero andate granché diversamente.
A.Martino
Non guardo il programma “Non è l’Arena” di Giletti… Ma da quello che leggo, il Presentatore, comparato con il cosiddetto Viceministro sembra un gigante del pensiero… Quindi il Viceministro non sa che gli alberghi NON sono mai stati chiusi “ufficialmente” (alcuni non potendo neanche incassare l’assicurazione di chiusura forzata)… ed il settore in questi mesi di chiusura ha già PERSO 34 miliardi di produzione (dato Federalberghi)… siamo nelle mani di Dio!
Gentile Amico,
grazie per la Sua utile puntualizzazione. E’ una ulteriore e concreta riprova, ammesso che ve ne sia bisogno, che chi attualmente ci governa sta lì semplicemente, a garantire certi potentati e interessi mondialisti : in poche parole, come in tutti i governi-fantoccio, la competenza tecnica è puramente opzionale.
Grazie per la Sua attenzione, La preghiamo di continuare a seguirci, e di segnalarci a chiunque ritenga.
Buonanotte, ben lieti di ricevere altri commenti.