IL PROF. AVV. GIUSEPPE CONTE, CAVALIERE DELL’APOCALISSE DEL TERZIARIO ITALIANO.

Il prof.avv. Giuseppe Conte venditore di illusioni, di false speranze e di paura; e il popolo italiano alla prova della Storia, tra docile accoglienza del proprio martirio e l’ istinto di sottrarsene.

Per settantacinque anni dalla sua morte a far esatta data da domani (28 aprile, ndr), si è rimproverato a Benito Mussolini tra cento cose, l’ essere un dittatore; non entriamo nel merito di un’ autostrada ad otto corsie di storiografia. Linea editoriale de L’ Ortis è non cadere in certi facili tranelli buoni al Sistema per colpirti; e d’ altronde, non gradiamo affatto che, nel 2020, ci possa essere qualcuno che di proprio arbitrio, magari confrontandosi con una ristretta cricca, decida della vita e del futuro dei propri simili.

Faccio però notare il “piccolo particolare tecnico” per cui la costituzione vigente nei primi anni venti ( il cosiddetto statuto albertino) prevedeva le garanzie liberali ma a livello di ordinaria legge, quindi facilmente abrogabile o emendabile come in effetti fu. Nell’ Italia di cento anni dopo, invece, non solo si è andati a scardinare una  costituzione che sancisce particolari procedure per la sue modifiche che devono essere rigorosamente parlamentari, ma si è proceduto a vulnerare proprio quei diritti fondamentali per nulla modificabili.

Ma tant’ è : viva la democrazia italiana !    

Sta di fatto però che , ogni giorno che passa, questo “regime sanitario” straordinariamente in linea con certe “simulazioni statistiche” dei piani alti del mondialismo che ben conosciamo, ha sempre più del dittatoriale. Anche nella gaglioffa propaganda che, simile a un giochetto di festa studentesca in casa dei tempi miei, prima impone di bloccarsi immediatamente, poi di riavviarsi velocemente verso il traguardo. E’ la “ripartenza”, no?

E la famosa “crescita”? . Tempo scaduto, “nulla sarà come prima”……un perfetto gioco delle tre carte, insomma.

Ma una economia tra le principali al mondo non è un giochetto di società; vogliamo capire o no, che molte attività professionali e imprenditoriali sono ormai condannate? E che domani lo saranno altre, e dopodomani altre ancora? L’ ottimismo, in questo caso, è o degli imbecilli o dei traditori.

Chi lavora in banca sa benissimo delle telefonate a questo o a quell’ imprenditore, non sempre piccolo, per invitare alla copertura di un assegno o di un addebito ; e che la risposta di solito, è la preghiera di aspettare il versamento del pomeriggio o del giorno dopo consistente nel frutto monetario della giornata.

E allora? Cosa si pensa di garantire con l’ elemosina di seicento euro, o qualche facilitazione creditizia, o qualche agevolazione fiscale dopo aver imposto mesi di inattività?  Ma lor signori “ci sono” o “ci fanno”?

E ancora : trascorrere qualche ora al mare sarà un passo impegnativo come una stipula notarile, tra la immancabile app che ti dice a che ora presentarti e quando sloggiare, distanze di sicurezza, presenze limitate per ombrellone ( e chi ha quattro figli?), e violazioni di “spazio vitale”. L’ Ortis prevede veri e propri “duelli al sole” fra non pacifiche famigliole contro sconfinamenti e pressioni sulle pareti di plexiglas, fraudolente rimozioni di paletti delimitanti le aree. In bocca al lupo al sindaco di Rimini, o di Mondello o di Pescara, quando i balneatori infuriati chiederanno conto di stagioni nulle o quasi.

E che dire del colpo tremendo o quasi alla miriade di caffè e bar, che dovranno convertirsi da italianissimo luogo di pausa spesso conviviale a sbrigativo erogatore di caffè come una macchina automatica, esasperatamente asettici e “protetti?”.

E si crede che per i ristoranti  e pizzerie la perdita di sei o sette fine settimana oltre il periodo cruciale di Pasqua sia solo un incidente di percorso?

E non parliamo di alberghi , bed and breakfasts,  compagnie aeree low cost, agenzie di viaggio e turistiche. Una prevedibile apocalisse del turismo, in un paese i cui eurotiranni da tanto avevano condannato alla deindustrializzazione, alla marginalità produttiva: presto si disveleranno l’ imprudenza e la stupidità in mala fede dei discorsi sul “Paese più bello del mondo”.

A noi viene da piangere; mafia e camorra però stappano le (forse ultime) bottiglie di spumante.

Dopo l’ ottima ennesima performance di ieri sera a reti unificate (regista Rocco Casalino) in cui ci ha graziosamente autorizzati a visitare i genitori (ma non fuori regione) e senza “party”, ci attendiamo l’ ulteriore film verso il 18 maggio in cui ci avviserà che non c’ è ancora il vaccino, e che quindi saremo ancora agli arresti.

A. Martino       

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