CONTE STUDIA DA UOMO FORTE MA VENERDI’ SANTO E’ STATO UN DISASTRO POLITICO
Venerdi’ santo 10 aprile 2020 : suicidio in diretta televisiva, a reti unificate. Suicidio politico, intendo: quello del presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte.
Quando lo sentii dire di dover fare “nomi e cognomi”, subito capii dove voleva andare a parare : usare il momento di comunicazione istituzionale per un prodromo di campagna elettorale, o quanto meno per togliersi un sassolino dalla scarpa. L’ Italia va male, l’ Europa ci tratta come rompiballe petulanti anche un po’ accattoni con lo “slogan” del Coronabond o Eurobond che dire si voglia, in ultima analisi per colpa di Matteo Salvini e Giorgia Meloni che non solo avrebbero “approvato” l’ istituzione del MES nel 2012, ma continuamente disturbano il manovratore accusandolo di volerlo attivare (quindi in estrema sintesi, portarci a danzare il sirtaki con la “condizionalità” cioè con la subordinazione, dato che oseremmo riprenderci i soldi già conferiti, di tutto quanto rimane della nostra politica economica, finanziaria, e non solo, alla inesorabile dea Europa).
I fatti : l’avvocato e professor Conte fanno “ammuina” come si dice nel dialetto di Napoli e dintorni, ovvero ragionano, si inalberano, promettono, smentiscono, puntualizzano, battono i pugni sul tavolo ma poi fanno pace, però come abbiamo già ben spiegato forse ormai alla noia, attiveranno il MES perché di un debito condiviso tedeschi, olandesi, e qualche altro distretto del per nulla sacro e tanto meno romano impero merkeliano non vogliono assolutamente sentir parlare: sì, probabilmente si inventeranno una supercazzola in inglese finanziario per indorare la pillola o per cortine fumogene, ci sarà un bel premio di rendimento per Macron anch’ egli in difficoltà e anch’ egli in fondo, senza più moneta; ma al MES si arriverà perché in fondo per questa classe dirigente (ogni giorno che passa, si capisce meno esattamente di cosa e con quali prospettive) l’ ipotesi di mandare tutti al diavolo e ricominciare a stampare moneta è filosoficamente, esistenzialmente, personalmente impossibile. E perché è l’ “Europa” che li ha messi lì. E’ solo un gioco delle parti, per tenere buona l’ opinione pubblica dandole da credere che “c’ è chi lavora attraverso la diplomazia e un costante dialogo con i partners europei”.
Riguardo Salvini e Conte : è vero che la Lega, e Giorgia Meloni, erano al governo quando del meccanismo si iniziò a parlare concependolo come una specie di superbanca o di mutuo salvadanaio tra i membri dell’ eurozona; ma solo nel 2012, col governo del pasdaran europeista Mario Monti suo firmatario e la successiva approvazione in parlamento con voto negativo della Lega e Giorgia Meloni non solo contraria, ma fisicamente non presente in aula, questa specie di vampiro in agguato che turba i sogni degli italiani pensanti, ha preso ufficialmente forma. E nel frattempo, come spiegammo già mesi fa, ha succhiato dalle nostre tasche cento miliardi, in prospettiva, paradossalmente, possibile fonte di guai.
L’accusa è quindi infondata a dir poco. Ma colpisce e lascia a bocca aperta, in effetti, lo spregiudicato utilizzo del servizio pubblico radiotelevisivo, e delle principali reti commerciali in onda unificata, per una ennesima comunicazione istituzionale circa l’ennesima proroga del lock down degenerata in spot antisovranista. Mi rendo conto che quello che molti definiscono sprezzantemente l’ “avvocato di Vulturara Appula” potrebbe aver avuto un cedimento di nervi e pazienza dovuto alla situazione straordinariamente emergenziale, ma non è certo questo lo stile che il vero garante di ultima istanza di Giuseppe Conte, cioè il Presidente Mattarella, si aspetterebbe. Il quale ultimo auspica piuttosto, con innegabile applicazione del suo ruolo di artefice di unità nazionale in un simile momentaccio, una relativa armonia con l’ opposizione; anche perché questa, Matterella lo sa benissimo, se ci fossero le lezioni quanto meno arriverebbe al pareggio.
La sua postura decisionista, da “uomo forte” che non “deve chiedere mai”, e da concreto statista (anche se per caso, che non ha fatto prima di Palazzo Chigi nemmeno il consigliere comunale) è andata a sbattere contro sé stessa per sindrome di onnipotenza da DPCM, probabilmente abbandonando la breccia che aveva iniziato a fare nell’ elettorato destro-sovranista. L’ira di Giorgia Meloni ha costretto la RAI a darle ampio spazio nel TG 1 delle 13,30; i contenuti della telefonata di protesta di Salvini a Mattarella sono stati divulgati senza commento alcuno dal Quirinale.
La conferenza stampa del venerdì di Passione si è fatta aspettare ore, ma sembra proprio che non siano bastate per prepararla decentemente : però Conte non demorde dal presenzialismo mediatico, con gli auguri Facebook di oggi per una Pasqua in cui siamo controllati da droni ed elicotteri. Persino gli eremi (dico gli eremi) sulla Majella sono oggetto di controlli per presunta pericolosità di “assembramento”. Dobbiamo sopportare l’ insopportabile, ma gli auguri di buona reclusione no, non ce la faccio proprio!
A.Martino
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