LA VIA ITALIANA NELLA LOTTA AL CORONAVIRUS FA SCUOLA. SPECIE NELL’ UNGHERIA DI ORBAN, MA CON PIU’ CORRETTEZZA ISTITUZIONALE.
Secondo il rispettabile quanto discutibile parere della ong Human rights watch, l’ Ungheria sarebbe diventata una “dittatura in piena regola”. Pare universalmente condiviso, nel perimetro del cosiddetto main stream e del Pensiero Unico. L’ uomo forte di Budapest, il capo del governo Viktor Orban effettivamente, ha sospeso i poteri parlamentari , le garanzie costituzionali, introdotto il carcere per il dissenso sull’ operato del governo contro il Coronavirus ; insomma, questi sì che sono “pieni poteri”. Il tutto però, è avvenuto con voto parlamentare.
Il sottilissimo diaframma formale che separa questa situazione dalla dittatura tecnicamente parlando, è comunque che tutto questo è revocabile non solo dalla volontà, ovviamente, del primo ministro, ma anche da un voto dei due terzi del parlamento (uno dei più belli al mondo come edificio) avallato dalla firma del presidente della repubblica ungherese. Il che, per la verità, è probabile quanto Orban ospite alla trasmissione televisiva di Fabio Fazio e Tiziana Litizzetto.
In effetti, sembra alquanto esagerata l’ emergenza Coronavirus per un tale stravolgimento politico-istituzionale : in nessuna altra terra si è formalmente arrivati a tanto, e almeno i numeri ufficiali (che dovrebbero stare particolarmente a cuore a Orban) farebbero figurare la terra dei magiari quasi come un’isola felice nel mare tempestoso della dannata pandemia. Comunque noi de L’ Ortis godiamo, nel vedere Orban, che ha votato per la baronessa Von der Leyen a capo della Commissione europea, tuttora nel politicamente correttissimo Partito popolare europeo, capo di governo UE come tutti gli altri, col suo bravo diritto di veto. Se la vedranno lorsignori, che di solito sono così maestri in tema di democrazia, rispetto delle regole ecc.
Ma d’ altronde, qui da noi il governo cosa sta facendo ? Il presidente del c.d.m., Giuseppe Conte, decide delle giornate degli italiani, dei loro diritti di movimento e di attività socio-economiche, persino dei bisogni del cane di casa, mediante decreto del presidente del consiglio dei ministri (DPCM) con decorrenza non dal giorno dopo o dalla mezzanotte o dalle ore 12,30, ma da SUBITO, e con forma di pubblicità un discorso televisivo, se non una diretta Facebook. La firma del capo dello stato? Una formalità. La ratifica parlamentare? Quando ci sarà un po’ di tempo, o forse mai: e poi, meglio evitare “assembramenti”.
A me invece Viktor Orban sembra un uomo di stato correttissimo, che ha instaurato questo stato di fatto con un voto parlamentare, e a un eventuale voto parlamentare di revoca dichiara che si atterrà.
Siamo controllati persino dai droni, e a giorni dovrebbe essere operativo il trojan di stato su qualunque dispositivo informatico-digitale. Hanno chiuso chiese e cinematografi, dove abitualmente nei giorni non lavorativi ormai da decenni è utilizzato al massimo un posto a sedere su venti al massimo, ma obbligato i poveri edicolanti a stare aperti per promuovere l’informazione conforme, e limitare la diffusione di voci alternative principalmente in Rete (come anche noi, nel nostro piccolo).
Mi si dirà: ma è un momento particolarissimo, ne va della vita anche tua e dei tuoi figli, ma quanto sei polemico…! E forse è vero, ma evitiamo le ipocrisie antisovraniste e antiVisegrad ; e consideriamo che le “limitazioni eccezionali” lasciano sempre la “voglia matta” di non abbandonarle, magari perpetuandole con molta discrezione e poca pubblicità ( si pensi ai droni, spazianti nel cielo notoriamente poco frequentato dai mortali).
E come la mettiamo, col culto della “costituzione più bella del mondo” i cui brani qualcuno vorrebbe affiggere nelle scuole al posto del Crocifisso?
A.Martino
Lascia un commento