2020 FUGA DA MILANO

Cari amici de l ‘Ortis, questo articolo voglio iniziarlo con una piccola nota personale. Capirete poi perché .

Ebbene, il sottoscritto lavora in una grande azienda ( tra i dieci più grandi datori di lavoro in Italia ) , e un suo collega sta perdendo il posto di lavoro per una questione di pura deontologia professionale . L’ azienda parla di danno reputazionale, violazione di questo o di quello, non è qui il luogo per discutere o contraddire. Voglio anzi accettare il rituale “chi sbaglia paghi”, ma è anche vero che questo signore, per quanto ne sappia, non ha rubato nulla , non ha fatto violenza a nessuno , non ha spacciato stupefacenti o trafficato armi .

Ieri sera invece , sul finire di sabato sette marzo , una “ fuga di notizie “ riguardo uno dei più delicati atti pubblici della storia della Repubblica italiana ( il decreto del presidente del consiglio dei ministri in fase di stesura) , ha determinato una folle fuga da Milano , e il vero e proprio assalto alla stazione per intercettare le ultime possibilità di scappare (dico scappare) dalla zona del Nord Italia (Lombardia e altre province ) che dalla scorsa notte è ufficialmente chiusa e isolata . Alle 23,20 l’ ultimo Intercity verso sud con fuga verso non si sa quale salvezza . I più scrupolosi hanno assaltato le biglietterie , i più sbrigativi si sono fiondati direttamente in treno chiedendo di essere multati .

Ebbene, il responsabile  di questo potenziale disastro per la salute non sarà mai individuato e nemmeno se ne avvierà il tentativo di ricerca . Vi pare giusto ?

Sentite cosa dice l’ immunologo Roberto Burioni , che su Twitter non lo manda certo a dire :  “Follia pura. Si lascia filtrare la bozza di un decreto severissimo che manda nel panico la gente che prova a scappare dalla ipotetica zona rossa, portando con sé il contagio. Alla fine l’unico effetto è quello di aiutare il virus a diffondersi. Non ho parole”…….” Non solo confonde. Porta la gente a partire dalla Lombardia (e dalle altre province con alto numero di casi) per altre zone, favorendo in modo irreparabile la diffusione del contagio. E’ un comportamento totalmente irresponsabile”.

Avevamo detto di non parlare più del Coronavirus : siamo costretti a non mantenere l’ impegno perché ormai , il virus sta erodendo le fondamenta stesse dell’ Italia . Esagerazione, catastrofismo ?

Sta di fatto però che tra il 1943 e il 1945 persino le scuole , salvo prossimità del fronte bellico, funzionavano ( almeno al nord , e infatti, purtroppo, alla periferia di Milano l’ aviazione USA massacrò una intera scuola elementare), ci si svagava al cinema e al teatro, le chiese non erano una mera occasione di pericoloso “assembramento” ma rifugio e consolazione, i “liberatori” tentarono di distruggere la lira con la loro carta straccia ma la Banca d’ Italia seppur divisa tra RSI e governo del sud lo evitò. E invece adesso è vero che ci hanno portato via la moneta , ma la Borsa sprofonda nell’ indifferenza governativa.

E dire che credevano di aver tutto risolto con qualche cena di “solidarietà” nei ristoranti cinesi.

Ah, dimenticavo : a una giornalista RAI presente oggi in stazione ferroviaria di Milano, Pierluigi Diaco da “Domenica in” ha chiesto se fossero operati controlli nei confronti di chi adesso parte per i previsti e comprovati motivi lavorativi. Risposta: no. Beh, tutto sommato i “fuggiaschi” dell’ altra sera potevano prendersela con molta più calma.

A.Martino

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