ENNESIMO E DURO ATTACCO DI PAPA FRANCESCO AI “POPULISTI”. A QUANTO PARE, PIU’ PERICOLOSI DEL CORONAVIRUS….

Tra gli aspetti più fastidiosi della catechesi mondialista e pensierounicista di Papa Bergoglio, figura indubbiamente la monotonia persino del frasario. Infatti, così, ha detto, anzi ripetuto a Bari, oggi 23 febbraio 2020, quanto segue: << A me fa paura quando ascolto qualche discorso di alcuni leader delle nuove forme di populismo. Mi fa paura sentire discorsi che seminano paura e odio. Mi ricordano i discorsi che si sentivano negli anni ’30 del secolo scorso. In tale modo, piuttosto, ci si preclude l’accesso alla ricchezza di cui l’altro è portatore e che costituisce sempre un’occasione di crescita …. Quando si rinnega il desiderio di comunione inscritto nel cuore dell’uomo e nella storia dei popoli – ha specificato – si contrasta il processo di unificazione della famiglia umana, che già si fa strada tra mille avversità >>.

A dire il vero, questa volta non menziona apertamente anche il “sovranismo”, ma o è solo una dimenticanza o più probabilmente questo per il vescovo di Roma (tale preferisce essere definito nonostante il suo assolutismo) è una delle “nuove forme di populismo”.

E’ la stessa solfa dal periodo delle ultime elezioni europee : misericordia, tenerezza, dialogo magari anche con Belzebù ( poveraccio, soffre per la sua esclusione e demonizzazione da secoli e secoli, lo ha incattivito l’odio altrui …), con tutti insomma, ma i populisti no: quelli portano il Male, odiano il prossimo, rifiutano di tendere la mano, roba da anni Trenta ( e dillo, che sono tutti dei neonazisti, forse la faremmo finita …).

Neanche Marco Pannella che assieme ad Emma Bonino ed Eugenio Scalfari è uno dei suoi italiani di culto, era così monotono e ripetitivo nell’inveire contro i “fascisti”.

Dato allora che per l’ennesima volta noi de L’Ortis ci vediamo tirati in ballo, additati, esecrati, da colui che vorremmo considerare il supremo capo spirituale, mi si consenta questo piccolo e innocuo sfogo. In altre occasioni, personalmente, sono stato più intellettuale e sfumato, meno tranchant: questa volta voglio essere più diretto ed esplicito.  

Ci si può chiedere: ma perché non predica con tanta passione e insistenza anche contro, che so, l’aborto, l’eutanasia, il dissolvimento della famiglia naturale basata su un incontro tra uomo e donna? Perché la fine della vita sacerdotale e consacrata (in pratica, la scomparsa di preti, frati e suore) non lo spinge ad additare ai giovani anche una prospettiva diversa da quelle puramente secolari? Perché ha decretato la fine dell’ identità intellettuale cattolica ordinandone il confluire nel mondialismo, e la sua innocuità nei confronti della finanza apolide e del Pensiero Unico? Perché il “proselitismo” (cioè la tendenza a convertire alla fede in Cristo) è da lui tanto aborrito, da considerarlo una “enorme sciocchezza”? Perché la teologia (soprattutto quella tomistica) è liquidata come una specie di “sega mentale”? Perché la dottrina morale cattolica è ormai liquidata come roba da vecchi bigotti, divisiva, allontanante (chi lontano era, è, e sarà)? Perché per i cattolici ormai, dovrebbe contare solo ed esclusivamente l’ entusiasmo verso chi bussa alle porte della propria patria indipendentemente da qualunque contesto di diritto di asilo o meno? Perché, contrariamente alla logica del “non costruire muri”, agli accessi alla Città del Vaticano i controlli sono rigorosissimi, e le “vergognose” Mura leonine sono ancora lì?  Perché tanto appiattimento sull’agenda ambientalista? Perché celebrare Messa in Vaticano circondato da idoli amazzonici? Perché commemorare Martino Lutero come un gigante della fede? Perché parlare di “religioni”, che in fondo sono tutte uguali? Perché afferma che di uno scisma a lui non importa proprio nulla? Esiste da anni una particolarissima lobby nelle gerarchie ecclesiastiche, in relazione con l’esplosione della pedofilia nel clero e le graduali modifiche della dottrina cattolica in materia sessuale?

E infine. Egli sa che trai banchi delle chiese si vedono ormai solo qualche testa dai capelli bianchi, e qualche bambino precettato dai catechisti che scomparirà una volta adempiuta la tradizione ormai puramente e distortamente folklorica della Prima Comunione?

E soprattutto (la domanda è rivolta anche alle forze politiche). Dato che la Chiesa cattolica non ha oggettivamente più gli stessi fondamenti nazionali, culturali, persino spirituali, del 1929 dovendosi parlare piuttosto di postcattolicesimo, non sarebbe il caso di riconsiderare la sussistenza del Concordato con i suoi rilevanti oneri per lo stato?

Sappiamo benissimo che a questa sfilza di punti interrogativi anche alquanto banali, nessuno mai risponderà, ma le risposte ci sono e ve le indichiamo, chiare e lampanti. Basta documentarsi sul Nuovo Ordine Mondiale, sui principi classici della massoneria (“unificazione della famiglia umana”), sulla condanna che San Pio X fece nel 1907 del modernismo. E riflettere sull’abdicazione di Benedetto XVI.

Bergoglio è un commissario liquidatore del mondialismo , e vuole svolgere il suo lavoro senza rompiscatole e nostalgici di cristianesimo e civiltà europea. E lo nasconde sempre meno, in un “pontificato” di straordinaria politicità ammantato di spiritualità new age e transumanistica.

A.Martino

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