CARI INTELLETTUALI CATTOLICI E TEOLOGI, UN PO’ DI CORAGGIO E MENO OSSEQUIO AL MONDO! AVETE MAI SENTITO PARLARE DI ERESIA?

Sabato 5 ottobre 2019, circa cinquecento cattolici, in Roma alla fine di Via della Conciliazione a quattro passi da Piazza San Pietro, hanno recitato il Rosario ritenendo che la Chiesa sia in grave pericolo, che la Barca di Pietro sbandi e annaspi tra i flutti come mai nella Storia. Li preoccupa (solo ultima delle nubi per poco, verrà altro e come) il Sinodo sull’Amazzonia. 

Secondo il consueto main stream, si tratterebbe dei soliti “tradizionalisti”, e secondo la narrazione bergogliana l’episodio è sicuramente ascrivibile, col solito vittimismo che si rifiuta di fare qualunque autocritica, al “lavorio dei conservatori per assediare ed ostacolare il Santo Padre”. Francamente, pare lo stesso tipo di dialettica da sindrome dell’accerchiamento che poteva essere di Roberspierre o di Lenin opposta a chiunque facesse pur timidamente notare la sanguinarietà dei rispettivi Terrori : le forze della controrivoluzione sono costantemente in agguato e sul piede di guerra, la Rivoluzione deve andare avanti, trionfare e fondare il Mondo Nuovo. 

Sta di fatto che , a prescindere dai timori sul celibato sacerdotale la cui natura è pur sempre canonica e non dogmatico-dottrinaria (in questo sono ben poco “tradizionalista”), si ha la netta e fondata impressione che, liquidata la difesa della Vita con qualche ultima salva di retroguardia per non perdere la faccia, avviata l’ammissione dell’omosessualità in etica, ci si stia incamminando al sincretismo paganeggiante con i cosiddetti “animisti” (quelli cioè che credono, come in ampie zone appunto dell’ Amazzonia, che anche in un albero, in un fiume o in spaventosi bestioni come un coccodrillo o un anaconda alberghi una, o magari più di una, entità sovrannaturale). E l’attuale papa ha celebrato il quattro ottobre San Francesco a modo suo, nei giardini vaticani dinanzi a una pletora di piccoli feticci pagani e piantando un albero (peccato che mancasse l’ateo Emmanuel Macron, fa tanto “albero della libertà” giacobino).  

Ma per il cristiano le cose dovrebbero essere ben diverse : il Mondo Nuovo c’è dal momento della resurrezione di Gesù Cristo, se non sembrerebbe proprio, è solo perché milioni di santi canonizzati e non, sono stati troppo pochi, perché l’uomo è peccatore e miscredente, contraddittorio e imperfetto (sommamente chi scrive) ; e perché, scendendo nel contingente, la Chiesa ormai non guida più verso la salvezza delle anime e la costruzione della Civitas Dei.  

Scrivevamo già tra l’altro il 22 ottobre 2018, a segnalazione dell’oggettivo trionfo modernista, ormai chiarissimo con la istituzione di due nuovi singolari dogmi (Ambiente e Immigrazione) : “….. Se vi è un pontificato di estrema coerenza dottrinaria e culturale (almeno finora ), esso è quello di Papa Francesco; la sua cifra stilistica, il suo messaggio al mondo sono apparsi chiarissimi, in fondo, non dai primi suoi  giorni, ma direi dalle sue prime ore. In quella sera del tredici marzo 2013, il duecentossessantaseiesimo Sommo Pontefice, successore di Pietro nel vicariato di Cristo, si presentò al mondo dicendosi quasi perplesso che i cardinali da tutto il mondo si fossero riuniti per eleggere il “vescovo di Roma”,  spoglio di qualunque indumento prettamente pontificio (la veste e lo zucchetto bianco sono solo una variazione cromatica della tonaca che dovrebbe indossare qualsiasi prete), non benedicente  ma invocante la benedizione addirittura inchinandosi dinanzi al popolo, proferendo non secolari formule elogiative di Gesù Cristo ma banali, secolari auspici di una buona fine di giornata o di una buona mangiata. Ma questo che affolla Piazza San Pietro in simili occasioni, oggi, non è soltanto il Popolo cristiano, ma anche e forse soprattutto, una moltitudine di turisti, di curiosi di eventi memorabili o di quello che per loro come ormai per i più di oggi, è solo un residuo di folklore cattolico. Ebbene, l’inchino dinanzi al mondo indistinto, l’apertura alla valorialità spiccia e casalinga, tanto più condivisibile quanto più innocua e non pretendente conversioni o interrogativi di coscienza, l’accantonamento sostanziale e tendenziale del Sacro a favore di una spiritualità emozionale e sempre corollario, mai spinta promotrice e criterio di orientamenti e apprezzamenti, a favore di parole d’ordine politicamente corrette e del tutto in linea col Pensiero Unico e pronte a smentite e puntualizzazioni nel caso in cui scappi di dire troppo nettamente “qualcosa di cattolico”, parafrasando Nanni Moretti; questa è la strategia di base del pontificato bergogliano , e della resa  totale di ciò che rimane della Chiesa cattolica alla modernità….”. 

Colpisce ormai a questo punto, l’afasia intellettuale dei cosiddetti “intellettuali cattolici” incapaci di dire pane al pane e vino al vino, con serenità e umano rispetto (una volta però si insegnava che nei casi estremi di stravolgimento dottrinario e morale questo possa e debba venir meno) che il Modernismo (l’eresia delle eresia per San Pio X) ha trionfato, e che la Gnosi (termine di cui il popolo “giustamente” è all’oscuro) sta conducendo ormai neanche tanto pian piano il Mondo verso lo zolfo, non verso l’incenso. Ma cosa è la Gnosi, o gnosticismo che dire si voglia, in soldoni e assoluta accessibilità intellettuale? E’ presto detto con spudorata semplificazione e banalizzando millenni di filosofia e intelletto (da ben prima di Cristo, basti pensare a Platone) . 

Essa è il concetto che il Mondo è uno schifo, che l’Uomo così come strutturato dal Creatore è talmente difettoso da lasciar sospettare che il tutto nasca dal Caso, e che se proprio questo mentecatto intruso su due zampe vuole continuare a rompere le scatole al Globo che lo ospita, veda di smettere di credersi il padrone e inizia a muoversi in punta di piedi, anzi ponga le basi per la sua estinzione. LE RELIGIONI (tutte utili per i governanti, false per i filosofi e vere per il popolo come diceva il grande Gibbon) devono accompagnarlo in questo. Il mondo è dell’ Illuminato e del Sapiente, non del pio o del credente.

Tempo fa Ettore Gotti Tedeschi, intervistato da La Bussola, tracciò uno schema straordinariamente semplice e schematico, assolutamente accessibile anche all’ignorante di qualunque fondamentale filosofico.    

Nel suo pensiero alla base della crisi morale c’è lo sviluppo dell’eresia gnostica sviluppata in chiave moderna. Può aiutarci a riconoscerla? 

Facilissimo. Prendiamo la Genesi, nella Creazione sono esplicitate quattro volontà del Creatore : 1°- il sesso delle creature (“maschio e femmina  li creò…”). 2°- il loro impegno riproduttivo (“siate fecondi  e moltiplicatevi…”). 3°- Il compito verso la Creazione (“riempite la terra , soggiogatela…” ). 4°-Il compito verso il resto del Creato ( “dominate su ogni essere vivente …”). La gnosi contrappone oggi, a queste 4 volontà del Creatore, rispettivamente le sue 4  eresie : 1° – la teoria Gender. 2° – Il malthusianesimo. 3° – L’ambientalismo gnostico. 4° – L’animalismo (gli animali hanno un’anima …). Riconosciuta?”. 

Nonostante questo, non vi è un parlare chiaro e intellettualmente e spiritualmente concreto, chi sicuramente capisce (salvo rarissime eccezioni come visto) se ne sta zitto o al massimo mugugna e blatera di “problema identitario”, “tradizioni da tutelare”, o furbamente si scaglia contro “offensive conservatrici”; come preoccuparsi che il malato gravissimo ha una unghia incarnita, o che soffre di lombalgia. 

Ci rendiamo conto benissimo che si ha famiglia da mantenere, o incarichi ecclesiastici a valenza professionale e retribuita dalla parrocchia alla cattedra in università pontificia o in seminario, che l’iscrizione su certi libri neri comporta conseguenze mediatiche e patrimoniali quali venir meno alle ospitate come opinionista cattolico di turno, ma anche questo è “tradimento dei chierici”; e anche questo è antinazionale, dato che il cattolicesimo è pure, per quanto in questa parte del mondo ci riguarda, l’ossatura più profonda della nostra identità da almeno millecinquecento anni.

A.Martino  

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