A TORINO FESTA COMANDATA DEL PENSIERO UNICO. BOICOTTIAMO I FEUDATARI DELL’EDITORIA DI REGIME!
Va tutto bene, Madama la Marchesa: dalle prediche dai pulpiti targati ANPI e dalla grancassa dei giornaloni dell’antifascismo militante e di tutta l’apparentemente “gioiosa macchina da guerra” del Pensiero Unico, si è passati al decretum del cosiddetto Stato profondo, cioè dell’apparato decisionale pubblico che veramente conta, al di là e a prescindere da questo o quel governo gialloverde o gialloblu o rosa fucsia o blu cerchiato o come cavolo vi pare; tanto tutti, sostanzialmente, più o meno convintamente, alla fine diranno le stesse cose. E tutti gli arrivati nella stanza dei bottoni dal 1943 in poi gli obbediranno, ora per decidere la morte di Aldo Moro ora per rinunciare alla sovranità monetaria e così via. Vogliamo tornare al nostro articolo sul Congresso delle famiglie a Verona, dove rimarchiamo Luca Zaia paladino antiomofobico? E che dire dell’ “illustre” precedente ormai storico di Gianfranco Fini, dal saluto romano allo sfortunato Corso Allievi De Gaulle, anni dopo concluso a pieni voti e con bacio accademico da Emmanuel Macron? E il suddetto decretum ha parlato molto chiaro : “fascisti carogne tornate nelle fogne!…”
Due piccioni con una fava: la solenne conferma dei voti (nel senso di giuramento) antifascista dell’apparato culturale di Sistema della provincia italica dell’ impero euroatlantista, ed una umiliazione oggettiva di Matteo Salvini, dato che uno dei principali delitti della casa editrice Altaforte vicina a Casa Pound sarebbe aver pubblicato l’ultima fatica letteraria di e sul leader leghista, oltre ad “altri testi di destra e sovranisti”. Ora, io direi : ma la “macchina da guerra” di cui sopra è così potente e così gioiosa come sembra, se teme di veder minati i suoi sacri principi da una grossa bancarella di circa dieci metri quadrati nell’ambito degli oltre mille dell’immensa kermesse, fino al punto di impedire la presenza del minuscolo editore?
Lo Stato profondo ha almeno questo di positivo: chi ne tira le fila al massimo vertice decisionale è intuibile, ama squadre e compassi o riceve e soprattutto fa, inviti sulle nevi di Davos e così via, ma non è esattamente identificabile, a differenza dei quaquaraqua forchettoni che obbediscono spesso a dire il vero senza rendersene conto, ma solo perché “il loro mondo” ha “dei valori” ( o paraocchi).
Quindi, posso affermare senza timor di querela (l’arma del potente vigliacco e dalla coda di paglia) che questi oscuri burattinai sono dei grandissimi “quaraquaquà“, e che fin quando ci lasceremo comandare da questi “ominicchi” in guanti bianchi dall’inglese fluente, le cose per noi con assoluta certezza non cambieranno, e molto probabilmente neppure per i nostri figli. Beato il popolo russo che se li è scrollati di dosso, proprio quando i suddetti credevano che l’acquisto del mondo da Kaliningrad a Vladidostok per un piatto di lenticchie fosse ormai cosa fatta!
Si potrebbe, e dovrebbe, però, organizzare un boicottaggio dell’intero mondo editoriale pensierounicista presente a Torino: librerie dei grandi marchi editoriali deserte, anche perché il loro strapotere ha cancellato le piccole librerie indipendenti; libri cartacei buoni solo per il riciclo; feroce pirateria di testi on line.
I have a dream: qualcuno dirà che questo è un delirio, un incubo che prefigura l’apocalisse della cultura. Per noi, invece, sarebbe la vera Giornata della Liberazione.
Qualcuno che ci legge è disposto a raccogliere questa sfida, a tentare di dare corpo a una visione? Insieme, si potrebbe.
Antonio Martino
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