IL PENSIERO UNICO ANTINATURALE INIZIA A SCRICCHIOLARE? NON SOTTOVALUTIAMO LA INTERVISTA DI RICCARDO SCAMARCIO A BELVE; E SOLIDARIETA’ TOTALE ALLA SUA SINCERITA’ E COERENZA (GRAZIE ANCHE A…DONALD TRUMP).

Il basso e medio clero francese che, agli inizi della epocale rivoluzione, nel 1789-1790, la aveva appoggiata per ignavia, errati calcoli di interesse in funzione antiromana o semplice debolezza di fede e dottrina, non avrebbe mai immaginato che nello spazio di due o tre anni, la città di Parigi sarebbe stata completamente scristianizzata e ateizzata con sistemi brutali e martirizzanti. Non fu così certo in tutta la Francia (basti pensare alla grande rivolta della Vandea), ma a Parigi, anche i preti “costituzionali” cioè sottomessi al governo, all’improvviso ebbero ben poco da fare.

Secolarizzati i matrimoni e i funerali, non richiesti battesimi o confessioni. La Santa Messa domenicale? Qualche vecchio ancora legato alle sante pratiche ne era dissuaso dai familiari: meglio non dare nell’ occhio con queste pratiche superstiziose, non si sa mai. Persino il tentativo di Maximilien Robespierre di introdurre il culto dell’ Essere Supremo era visto come un fastidioso protagonismo a sfondo parateologico, e pare che diede un piccolo contributo alla sua repentina e tragica caduta.

Le cose cambiarono sotto Napoleone (con tanto di zio vescovo e poi cardinale), anche se i rapporti con la Chiesa oscillarono fra la tracotanza dell’occupazione a fasi alterne di Roma e stati papali, e addirittura un concordato ma anche e persino gli arresti e la deportazione in Francia di due pontefici. Fu con la Restaurazione che i parigini e gli altri francesi tornarono in chiesa e ripresero una vita più o meno cristiana o almeno, meno arrabbiata e conflittuale con la trascendenza. Ma non per un vero e proprio obbligo (nessuno in nessun regime ed epoca è stato prelevato da un gendarme per andare a Messa), quanto piuttosto, immersi nella situazione dell’uragano rivoluzionario, un po’ per timore di non fare qualcosa di gradito all’ordinamento vigente, e un po’ per non apparire al passo con i tempi nuovi (ogni tempo è nuovo e più moderno rispetto a quello precedente).

Certo, il seme dell’ateismo di massa era stato ormai sparso, e oggi se ne vedono le conseguenze a Parigi, nella Francia e nel mondo. Ma veniamo al senso di questo non capzioso e inutile preambolo storico. E cioè, che anche l’onda fucsia e omosessualista, anche la rivoluzione antropologica dell’ideologia gender come ogni cosa umana, hanno un inizio (le teorie transumaniste e nichiliste della seconda metà del Novecento nelle università californiane e di certi intellettuali europei quali la Yourcenar ) e potrebbero avere una fine (la seconda elezione di D.J. Trump alla presidenza più potente del mondo attuale).

E che il conformismo delle masse è assai più spontaneo e volontario di quanto si creda. E’ impensabile che la Francia del 1789 “figlia primogenita della Chiesa” fosse davvero diventata ferocemente mangiapreti (e distruggichiese); ma anche che con la Restaurazione, tutti i francesi e particolarmente tutti i parigini fossero all’ improvviso tornati devoti e pii.

Insomma: vallo a sapere, cosa realmente pensano e sentano l’uomo medio e la donna media. E anche quelli non medii.

Mi sembra che ci siano riposizionamenti eccellenti riguardo l’onda fucsia con annessi e connessi, che danno da pensare: il primo segnale lo diede Elon Musk con quel suo post (non si era ancora così pesantemente impegnato con Trump), dichiarando guerra al pensiero woke.

Badando più alla situazione italiana, significativa mi sembra l’intervista a Riccardo Scamarcio da parte di Francesca Fagnani per la trasmissione Belve. In essa, il forse più amato dalle italiane si è stranamente, e con grande scorrettezza politica, prodotto in una imprevista  ma coerente conferma del suo pensiero : una conferma sì, e non come negli ultimi anni un’abiura alla moda di concetti improntati a visione naturale di mondo e vita bensì, al contrario, una riappropriazione di pensiero “patriarcale” e tradizionale, persino eccessivamente franca con quel riferimento al “lavare per terra”. Non credo proprio che, se il 20 gennaio Kamala Harris si dovesse insediare in un certo ufficio statale di Washington al posto di The Donald, avrebbe pronunciato queste parole.

Scamarcio infatti non solo, a richiesta della giornalista, non ha chiesto scusa per una frase di anni fa ( “Il maschio è il capobranco e la femmina gli sta accanto e si occupa dei figli”), ma ha precisato e puntualizzato che la pensa così per le sue radici pugliesi, e che non ritiene certo suo compito “lavare per terra” (certamente una pura provocazione).

Apriti cielo, ma non troppo: il collega notoriamente piddino Lino Guanciale gli ha fatto una lezione bacchettona di politicamente corretto. La compagna Benedetta Porcaroli (anch’ella apprezzata protagonista della settima arte) ha però ironizzato affermando a un giornalista che le telefonava, di stare stirando dei panni. Probabilmente, d’altronde, Scamarcio (che ha avuto sempre per compagne donne indipendenti e autonome compresa la Incorvaia ex moglie), piace tanto al gentil sesso proprio per la sua maschilità non solo fisica ma anche mentale.

Veramente, è un “uomo con le palle”.

A. Martino

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