PAPA FRANCESCO IN BELGIO A SORPRESA FA…IL PAPA CONTRO IL PENSIERO UNICO ED ESALTA LA FIGURA DI BALDOVINO, ULTIMO RE CRISTIANO E CATTOLICO SENZA COMPROMESSI.

Dopo aver fatto l’ennesimo “pelo e contropelo” a papa Francesco, anche se pur sempre, e con sforzo sempre maggiore, in spirito di “battezzato semplice” che però non può nascondere e nascondersi la realtà di un cattolicesimo ormai sparito, almeno a livello isituzionale, per far spazio al postcattolicesimo dell’inveramento modernista, sono costretto a prenderne le difese.

Non so se ciò sia più per onestà intellettuale o sincera compassione per un anziano sacerdote che, in età così avanzata e con i suoi acciacchi, ha avuto la grazia (sissignori, la ritengo una grazia intellettuale e spirituale) di toccare con mano la mostruosità della società e delle menti cui la relizzazione pratica delle sue vedute pastorali e ecclesiologiche ha contribuito a portare. Insomma, quello che definirei il “Modernismo reale” ha svelato il suo vero volto che è quello, portando a compimento la transizione dalla Fede al “sentimento religioso”, e approdando alle secolarizzazione totale e all’ateismo.

Durante la sua visita in Belgio e Lussemburgo, si può ben dire che l’ex vicario di Cristo (tecnicamente è così, da quando dall’annuario pontificio tale magnifico titolo è stato depennato) è stato bersaglio di un impressionante “fuoco amico” .

Lasciando perdere la miriade di commenti main stream della stampa locale sulle storie di abusi sessuali del clero in realtà miranti ad avvelenare e minare la visita, l’apice ngativo si è toccato alla cosiddetta Università cattolica di Lovanio (divisa in sezione fiamminga e sezione francese), dove un incontro di professori e studenti con papa Franscesco si è trasformato in una specie di inquisizione sullo stato dei “diritti” nella Chiesa: le donne sono escluse dalle cariche apicali, le diversità sessuali non sono ancora realmente “incluse” , insomma il piagnisteo gender e femminista . A poco o nulla è valso il tentativo di Bergoglio, di far ragionare sulla base di un minimo sindacale di Tradizione cattolica sulla sponsalità tra Chiesa e Cristo immagine di quella tra uomo e donna, et cetera: son concetti che ormai appaiono vuote reminiscenze mitologiche a chi appartiene in tutto e per tutto, pur con qualche crocifisso alle pareti, al Mondo di oggi e alle sue logiche luciferine e materialiste.

Nonostante tutto, in un imprevisto sussulto di pontificalità, il vecchio e seppur discutibile vescovo di Roma, come dicevo, ha tenuto decentemente le posizioni. E nel viaggio di ritorno in aereo si è anche tolto un sassolino dalla scarpa nei confronti del rettorato di Lovanio e del suo comunicato contro le posizioni papali in dottrina etica e sessuale, che a suo dire era già bello e pronto a prescindere da quello che il papa avrebbe detto.

Sempre in aereo ha rincarato la dose sull’aborto, definendo i medici che lo praticano come dei “sicari” ( ma lo aveva già detto, e i vari ordini professionali fanno finta di non sentire). Significativamente, era stato qualche giorno prima in preghiera sulla tomba del sovrano belga Baldovino (morto nel 1993) che si era autosospeso dalle funzioni di capo di stato per non firmare la legge istitutiva dell’aborto pubblico. Papa Francesco ha anche affermato di voler dare impulso alla causa di beatificazione di quello che definirei l’ultimo re coerentemente e integralmente cattolico. Baldovino e la sua consorte, la regina Fabiola nata de Mora y Aragon e scomparsa nel 2014, vissero con tristezza ma serena rassegnazione cristiana l’impossibilità di mettere al mondo dei figli, e alla morte di Baldovino il trono belga passò al fratello Alberto padre dell’attuale re.

Il main stream abortomane non ha ancora osato infangare in qualche modo la figura e la memoria del re in odore di santità, evidentemente dalla vita e dalle opere inattaccabili.

A. Martino  

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