CHI MINACCIA CHI
Penso che a tutti sia capitato di fare un sogno talmente vivido e realistico che al momento del risveglio ci vogliano alcuni secondi per discernere il sogno dalla realtà circostante.
Così ugualmente penso che tanti italiani abbiano grosse difficoltà a discernere la verità dalla menzogna e il presente dal passato. Soprattutto per quanto riguarda il conflitto che si sta consumando in Ucraina. Ma queste difficoltà di discernimento sono comprensibili poiché originate dall’educazione scolastica che si è sviluppata nel dopoguerra. Infatti, come tutti sanno, la Storia che viene studiata sui libri scolastici è sempre scritta da coloro che vincono una guerra. E quindi inevitabilmente i vincitori saranno dipinti come paladini della libertà e della democrazia, nemici di ogni sopruso o schiavitù, intrinsecamente buoni e candidi come gigli. Di contro i popoli sconfitti, ça vas sans dire, risulteranno la quint’essenza del Male, brutti, sporchi e irrimediabilmente cattivi. Praticamente nei libri di scuola non esistono zone grigie. I cattivissimi da una parte e i buonissimi dall’altra. E di conseguenza i cattivissimi avranno certe peculiarità mentre i buonissimi ne avranno altre.
Prendiamo per esempio lo storytelling riguardante il secondo conflitto mondiale. Il cattivissimo per antonomasia è, ovviamente, Adolf Hitler. Egli fu teorico e fautore del lebensraum (spazio vitale) ovvero il concetto per il quale certe nazioni possano avere l’esigenza e il diritto di espandersi a discapito di altre. E infatti basta vedere fino a dove arrivò la Germania nazista a partire dall’invasione della Polonia.
Un’altra peculiarità del Terzo Reich fu la realizzazione della cosiddetta blitzkrieg (guerra lampo) ovvero quella tattica militare che prevedeva l’invasione di un Paese in modo rapido, veloce e devastante in modo da non dare il tempo al nemico di riorganizzarsi e contrattaccare.
Ma quando sembra che i cattivissimi stiano vincendo su tutti i fronti e stiano conquistando il Mondo ecco arrivare i buonissimi in soccorso delle nazioni sottomesse. Come il celeberrimo 7° Cavalleggeri nei film western.
E i buonissimi in questione, manco a dirlo, sono rappresentati dalle truppe angloamericane con i loro alleati.
In questo caso la tattica utilizzata da Washington & Co. per fiaccare i nemici consiste nel bombardare e radere al suolo indiscriminatamente obiettivi civili e militari e in seguito far intervenire le truppe di terra per completare l’opera. E questo modus operandi è ancora oggi utilizzato.
Quindi, come detto prima, vediamo di come i presunti Buoni e i presunti Cattivi abbiano delle precise caratteristiche che li fanno distinguere gli uni dagli altri. Perciò nel nostro inconscio siamo cresciuti con dei veri e propri cliché mentali che, in teoria, ci dovrebbero permettere di capire al volo da che parte stia il Bene e dove il Male.
Il problema è che i sopramenzionati cliché risultano totalmente inutili quando si scontrano con la realtà.
Un esempio eclatante di queste dinamiche lo si può ravvisare in come tantissime persone percepiscono il conflitto che si sta consumando nell’Europa dell’est.
Ma prima di tutto bisogna procurarsi una cartina geografica e andare a controllare dove sono situate le basi NATO nel mondo. Balzerà subito all’occhio il fatto che la Russia sia letteralmente circondata dalla NATO che, ricordiamolo, è a tutti gli effetti il braccio armato degli Stati Uniti.
Infatti la causa scatenante della guerra nel Febbraio del 2022 fu proprio la volontà della NATO di accorpare a sé pure l’Ucraina. Una situazione inaccettabile per la Federazione Russa poiché si sarebbe trovata minacciata proprio ai suoi confini. Da qui la decisione di creare una zona franca tra Russia e NATO la più vasta possibile. Con le buone o con le cattive.
Questo in sintesi è il movente che ha costretto Vladimir Putin a porre in atto l’Operazione Militare Speciale. Poi il concetto per cui ci sia un Paese aggredito, un Paese aggressore e blah! blah! blah!…lo lasciamo alle chiacchiere da bar o da salotto televisivo.
Ma, in definitiva, perché milioni di persone sparse nel mondo (soprattutto in Italia!) hanno a tutt’oggi serie difficoltà cognitive nel riuscire a “leggere” il conflitto tra Russia e Ucraina? Proprio a causa dei cliché mentali di cui sopra.
Infatti all’indomani del 24 Febbraio 2022 i media mainstream occidentali, all’unisono, etichettarono Putin come un redivivo Hitler. E quindi partendo da questo presupposto si volle innescare tutta una serie di associazioni mentali.
La prima della serie fu che anche Putin, come il Fuhrer, aveva intenzione di conquistare tutta l’Europa. Addirittura qualche “professionista dell’informazione” nostrano affermò senza batter ciglio che il presidente russo voleva spingersi fino a Lisbona. Una fesseria sesquipedale poiché l’obiettivo di Putin era unicamente quello di liberare le regioni ucraine popolate da russofoni e creare un territorio cuscinetto tra Russia e NATO, come detto prima.
Poi si parlò di esercito russo in forte difficoltà e supremazia delle truppe ucraine perché dopo svariati mesi dall’inizio delle ostilità i russi non avevano ancora conquistato Kiev. Altra fesseria stratosferica. Infatti paragonando Putin a Hitler si pretendeva che anche il presidente russo avrebbe condotto una “guerra lampo”. Opzione mai contemplata al Cremlino poiché, come detto e ridetto, l’unico scopo dell’Operazione Militare Speciale è sempre stato quello di annettere alla Russia quelle regioni abitate da popolazioni russofone. Ovvero cittadini russi a tutti gli effetti.
Un altro segnale di difficoltà per i media occidentali fu anche il fatto che i russi, secondo lo stile americano, non avevano bombardato indiscriminatamente le città, i paesi e i villaggi coinvolti nel conflitto. Questo fatto fece credere a molti che l’aviazione russa fosse pressoché inesistente e che ci fosse una grave carenza di bombe. In realtà l’Operazione Militare Speciale è stata concepita come un’operazione chirurgica a tutti gli effetti. Perché un conto è massacrare indistintamente militari e civili di un’altra nazione e un conto è cercare di colpire i soldati ucraini preservando il più possibile i civili russofoni.
Quindi vediamo di come tante menzogne abbiano portato moltissime persone ad avere una percezione confusa e distorta del conflitto in corso. Un ambito nel quale si fatica a distinguere la realtà dalla finzione e dove il passato si sovrappone al presente, come abbiamo visto prima.
Ma il fatto più assurdo in tutto ciò è che l’Europa si ritenga minacciata dalla Russia, nonostante debba essere il contrario.
Infatti mentre gli USA si stanno lentamente e silenziosamente sfilando dal conflitto i capi di stato europei si stanno facendo sempre più arditi e baldanzosi nei confronti di Vladimir Putin. Al punto da paventare una guerra totale sul suolo russo utilizzando ogni mezzo possibile e inimmaginabile. Il presidente russo, da par suo, si è limitato a ricordare ai suoi detrattori che egli possiede 6.000 testate nucleari e sarebbe pronto ad utilizzarle come extrema ratio. Per paradosso, in seguito a questa esternazione, sui giornali e le TV di tutta la UE è comparso il titolo:”Putin minaccia l’Europa!”.
E a proposito di ciò vorrei fare alcune considerazioni.
Quando mi capita di girare in città ogni tanto vedo delle postazioni della Polizia e dei Carabinieri adibite all’ordine pubblico. E nonostante gli agenti e i militi siano provvisti di armi messe in bella vista il sottoscritto non si sente minacciato. Anzi. Mi sento protetto.
Ugualmente quando è capitato di recarmi in grandi metropoli come Roma e Napoli ho notato che le Forze dell’Ordine sono supportate anche dalle Forze Armate. E anche in questo caso la vista di soldati in tuta mimetica e anfibi, armati di pistola e fucile automatico, non mi suscita alcun senso di minaccia.
Però, come abbiamo visto prima, i governanti europei si sentono minacciati da Vladimir Putin solo perché egli ha ricordato loro di essere ben armato.
Ma se ci pensiamo bene c’è solo una categoria di persone che può sentirsi minacciata a priori da un uomo armato e in divisa: i criminali.
Alessio Paolo Morrone
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