UN MODESTO SEGATORE DI PALI DETTO FLEXIMAN STA INIZIANDO A FAR INNERVOSIRE IL SISTEMA
Tratta da Quattro ruote, la cui redazione va ringraziata per la certosina cronaca delle gesta dell’ignoto abbattitore di impianti di rilevazione di infrazioni stradali, la cronaca della solitaria (ma non troppo) guerra personale contro gli autovelox. Va integrata con l’ulteriore “atto vandalico” a Villa del Conte (Padova) nella notte fra il 22 e il 23 gennaio.
1.“18-19
maggio 2023: Fleximan debutta in Veneto, a Bosaro (Rovigo), al chilometro 51
della Statale 16, mozzando il dispositivo entrato in funzione il 20 marzo.
2. 29 maggio: autovelox sulla Regionale 482
Altopolesana (ex Statale Ostigliese), a Baruchella (Rovigo), attivato il 12
aprile.
3. 19 luglio: di nuovo a Bosaro, viene tranciato
il dispositivo appena rimesso in sesto. Una “sfida” agli
amministratori, quasi a significare che l’autovelox può essere preso di mira
ogni volta che viene riattivato.
4. 6 agosto: “cade” lo strumento
automatico sulla Provinciale 46 a Mazzorno Destro (Rovigo), a Taglio di Po.
5. 2 novembre: nuovo abbattimento dell’occhio
elettronico di Baruchella. Una seconda provocazione.
6 e 7. 23 dicembre: dopo le cinque “vittime” in
provincia di Rovigo, vengono segati due autovelox sulla Tangenziale di Asti
(Piemonte).
8. 24-25 dicembre: durante la notte, Fleximan
torna a colpire a Taglio di Po (Rovigo).
9. 24 dicembre: nuovo “colpo” a Garzara
(Corbola, Rovigo) sulla Regionale 495, ex Statale di Codigoro.
10. 4 gennaio 2024: il primo abbattimento del
nuovo anno, il decimo in totale, è a Rosolina (Rovigo), sulla Romea, al
chilometro 71,760.
11. 9 gennaio: sul Passo Giau (Comune di Colle
Santa Lucia, Belluno, pertanto ancora in Veneto), sopra Cortina, viene giù
l’occhio elettronico più redditizio d’Italia. È l’azione che scatena i
“tifosi” sui social che parlano (rischiando) persino di un Robin Hood.
12. 13 gennaio: prima azione in Emilia-Romagna,
nella Bassa Reggiana, sempre nella notte: ko uno speciale autovelox. Per la
precisione, un Tutor per il controllo della velocità media su un tratto di
quattro chilometri della Cispadana, fra Boretto (Reggio Emilia) e lʼingresso
del centro abitato di Gualtieri.
13. 14 gennaio: Fleximan arriva in Lombardia, a
Cremona, e abbatte l’autovelox di Martignana di Po.
14. 19 gennaio: in quel di Padova (Carceri), si dà
l’addio a un apparecchio collocato lungo la Strada regionale 10.
15. 21 gennaio: si torna in Lombardia, in
provincia di Bergamo, per il taglio del palo del velox collocato sulla Statale
42 ad Albano Sant’Alessandro”.
Le azioni di Fleximan (curioso neologismo anglicista ad hoc stante grosso modo per “uomo del flessibile” ovvero della sega circolare, probabilmente portatile, che egli usa per abbattere le invise colonnine-spia ai bordi delle strade del Nord Italia), sono sempre più avvertite come una specie di rivolta liberatrice dalle popolazioni locali, ed esaltate sui social networks. Tanto che qualche magistrato minaccia di perseguire per apologia di reato, gli “eversivi” esaltatori di tale gesto.
Fleximan con qualche suo collaboratore (per la prima volta ripresi anche se a volto coperto, ma questo potrebbe essere un passo falso) è indubbiamente abile e con sangue molto freddo, ma pure molto audace: la sua scommessa sta tutta nel non essere beccato, proprio mentre è in azione, da qualche pattuglia automobilistica delle forze dell’ordine. Deve avere una sua strategia e ben studiare il territorio, dato che le telecamere innumerevoli di cui ormai l’Italia è costellata, a quanto pare, non sono riuscite a dare aiuti apprezzabili agli inquirenti. Un po’ troppo, appunto, galvanizzato, dalla visibilità (pur misteriosa) ha questa ultima volta lasciato un cartello rivendicatore.
Dato che conosco bene come in Italia si sappia essere forte con i deboli e debole con i forti, non mi avventuro in esplicite valutazioni morali, ma non voglio rasentare la viltà nel non far presente, almeno, le implicazioni culturali di questo interessante (almeno questo aggettivo si può forse usare dato che siamo in uno “stato dell’Occidente democratico e liberale” o no?) fenomeno.
Innanzitutto, trovo arcaiche e paternaliste (stavolta l’espressione è non a sproposito) certe fattispecie penali come appunto, apologia di reato, istigazione a delinquere, etc. presupponenti che lo stato debba impedire che qualche proprio cittadino (o suddito) alquanto minus habens sia condotto sulla “cattiva strada” da “cattivi discorsi” o da insegnamenti di “cattivi maestri”. Nel 2024 almeno l’analfabetismo è scomparso, direi, e ogni capace di intendere e volere sa benissimo come orientare il proprio libero arbitrio, ed eventualmente accollarsi le conseguenze di certe scelte. D’altronde, non è proprio l’apparato poliziesco-giudiziario, sull’onda di certi fatti di cronaca, a spingere per l’abbassamento della maggiore età, o quanto meno per una maggiore punibilità piena dei minorenni? Evidentemente, siamo in piena tendenza punitiva da “stato etico” che relativamente a regimi del passato, dicono di aborrire.
Indubbiamente, è improprio affermare che il ricavato delle multe grazie a T-red, autovelox etc. sia una pura e semplice grassazione degli enti locali. Qualcuno, specie di notte, scambia certe vie extraurbane per una sorta di circuito automobilistico, e i risultati anche luttuosi, sono sotto gli occhi di tutti. Ma è ormai troppa l’esasperazione collettiva per uno stato (ed enti locali) avvertiti come ostili ed esattori, e allora tanti non riescono a non plaudire a qualcuno che “finalmente fa qualcosa”.
D’altronde, la ragnatela dei divieti e dell’attitudine illiberale, predicatoria ed intollerante di chi ha “il coltello dalla parte del manico” andrebbe forse ridimensionata (vedasi l’articolo UN NUOVO ATTO EVERSIVO: LEGARE LA PROPRIA BICICLETTA A UN PALO del 9 agosto 2022). Attenzione, anche in America la rivolta contro la corona britannica iniziò con una specie di goliardata, buttando a mare il carico di navi mercantili.
Potrei scomodare la fumettistica figura di Diabolik, ma mi pare grottesco data l’assenza di volontà di arricchimento in Fleximan e la sua modestia di mezzi e obiettivi.
Mi pare piuttosto di ravvisarvi (anche se probabilmente non sa neanche chi sia Ernst Juenger) la figura dell’ Anarca, o in tedesco Waldgaenger (ovvero “quello che passa al bosco”) detto anche, nelle sue traduzioni italiane, Ribelle (vedasi anche il mio recente LA VERA SOLUZIONE PER SALVARE OGGI LE NOSTRE UMANITA’ E LIBERTA’ CE LA INSEGNA ERNST JUENGER: “PASSARE AL BOSCO” dello scorso 13 novembre).
A. Martino
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