Donald Trump ha decisamente le idee chiare sulla soluzione del conflitto russo-ucraino: la quale potrebbe essere egli stesso. Ha affermato a un comizio in New Hampshire (a Manchester, omonima della molto più nota città inglese) in vista delle locali primarie “ Conosco Putin, conosco Zelensky. Risolverò la questione ancora prima ancora di entrare in carica“. Ha inoltre lodato in tale occasione il primo ministro ungherese Viktor Orban, definendolo un grande statista europeo.

Il tycoon ex inquilino della Casa Bianca aspirante a un nuovo mandato disgiunto dal primo (sarebbe la seconda volta nei due secoli e mezzo della presidenza statunitense) si conferma totalmente in rotta con un caposaldo del globalismo dal 24 febbraio 2022: ottenere, tramite una guerra “per procura” condotta dall’ Ucraina guidata da Zelensky, non solo la semplice ritirata della Russia ma il collasso stesso del Sistema-Russia. E non a caso, Trump loda proprio l’unico leader dell’Unione europea non anti-russo (e bollato come sovranista e populista, benché non si decida a uscire dall’ Unione europea per i vantaggi economici che peraltro sono tuttora, in gran parte, bloccati con la scusa dello “stato di diritto”, dei gay etc).

A. Martino